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Tremiti all’asta, arriva lo stop

'Il commissario stava per compiere un atto illegale': l'accusa della Regione Puglia che ha bloccato la vendita

di Alex Giuzio

Le bellezze naturali dell’Italia non sono in vendita. Almeno, non tutte. Se la Costa Smeralda sta per finire nelle grinfie di un emiro del Qatar (vedi articolo), la vicenda delle aste delle Isole Tremiti, che aveva fatto discutere tutto il mondo balneare e non solo, ha invece un finale lieto grazie all’assessore all’urbanistica della Regione Puglia Angela Barbanente, che ha spiegato come le aste delle splendide isole pugliesi siano «illegali».

Le polemiche sono iniziate lunedì, quando è emersa la notizia che il commissario prefettizio delle Tremiti, Carmela Palumbo, aveva deciso di mettere all’asta i terreni edificabili delle due maggiori isole dell’arcipelago, San Nicola e San Domino, per un totale di sette ettari. Il potenziale incasso faceva gola all’amministrazione locale: si sarebbe trattato di quasi cinque milioni di euro, una bella rinfrescata per le casse del Comune, che è commissariato da circa un anno e si trova sul lastrico.

Ma ieri è arrivata la felice comunicazione dell’assessore regionale all’urbanistica Angela Barbanente: «Ho inviato una lettera al commissario Palumbo per fermare la procedura di vendita. Ciò che voleva fare alle Tremiti è illegale», ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno. «Nella lettera abbiamo ricordato che i suoli che si volevano mettere all’asta fanno parte del Piano di edilizia popolare redatto dalla Regione Puglia qualche anno fa: abbiamo già un progetto studiato da un architetto per favorire l’edilizia sociale, e tutto ciò che non rientra in questo progetto non è legale; perciò anche la vendita all’asta. La zona, poi, risulta di alto interesse pubblico: figuriamoci se possa essere venduta! Le Tremiti non saranno toccate da nessuno: i suoi abitanti possono stare tranquilli».

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