L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato ieri le sue raccomandazioni ufficiali sui comportamenti da mantenere nelle spiagge e negli stabilimenti balneari nell’estate 2020, per evitare il rischio di contagio da coronavirus. Il documento, intitolato “Rapporto sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2” e messo a punto in collaborazione con Ministero della salute, Inail, Arpa e Conferenza Stato-Regioni, contiene alcuni importanti suggerimenti come l’accesso solo su prenotazione, il mantenimento di un registro delle presenze, l’interdizione all’accesso per le persone con temperatura superiore a 37,5 gradi e il divieto a fare feste, happy hour e attività di animazione. Infatti, gli esperti sottolineano che «nella progressiva estensione dell’allentamento delle misure di lockdown, la ripresa delle attività correlate al turismo balneare, ancorché presenti apprezzabili benefici psico-fisici per la popolazione e rilevante importanza economico-sociale, risulta di particolare criticità per i prevedibili massivi spostamenti di persone nei periodi di alta stagione provenienti da aree anche distanti dai luoghi di balneazione e la molteplicità di attività ludiche, sportive, di balneazione e ristorazione che in un clima di libertà e socialità connotano la fruizione delle spiagge».
Le indicazioni dell’Iss hanno dunque lo scopo di aumentare il livello di sicurezza sanitaria nelle spiagge, in vista dei mesi di alta stagione in cui si concentrerà il massimo delle presenze turistiche. Si tratta di una serie di indicazioni tecniche, igieniche e comportamentali che si raccomanda altamente di adottare a completamento delle normative vincolanti approvate lo scorso 15 maggio dalla Conferenza delle Regioni e adottate in un successivo dpcm del governo.
Il documento dell’Iss sottolinea che sul rischio di contagio attraverso l’acqua di mare «non esistono evidenze», mettendo così fine a uno dei temi più discussi delle ultime settimane in relazione al rischio di contagio in spiaggia. Tuttavia, gli esperti raccomandano ai turisti di mantenere sempre il metro di distanza interpersonale anche mentre si fa il bagno, suggerendo inoltre alle istituzioni di effettuare rigorosi controlli ambientali sulla presenza virale in acqua e sul funzionamento dei depuratori.
Per quanto riguarda le indicazioni rivolte ai titolari di stabilimenti balneari, l’Iss raccomanda di «evitare l’uso promiscuo di qualsiasi attrezzatura», di «dotare i bagnanti di disinfettanti per l’igiene delle mani» e di far accedere gli ospiti in spiaggia solo su prenotazione. Secondo gli esperti, infatti, è opportuno registrare gli utenti per ricostruire i contatti in seguito a eventuali contagi, mantenendo l’elenco delle presenze per almeno 14 giorni nel rispetto della normativa sulla privacy. Proibite anche tutte le forme di aggregazione che possano creare assembramenti, come attività di ballo, animazioni, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet, happy hour ed eventi musicali (salvo quelli esclusivamente di ascolto, con sedute distanziate).
Un’ultima raccomandazione riguarda poi l’eccesso di disinfezioni: come ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro durante un’audizione tenuta ieri in parlamento, è opportuno «non esagerare con le disinfezioni eccessive», dal momento che «possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo: un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo», ha spiegato Brusaferro.
Il distanziamento di un metro tra persone resta comunque il comportamento più importante da mantenere per tutta l’estate, e per questo occorre continuare a ricordarlo. A questo proposito, conclude infatti il documento dell’Iss, «come elemento trasversale si enfatizza la necessità di comunicare che la fruizione delle spiagge sarà soggetta a restrizioni rilevanti e risulterà notevolmente diversa dagli scorsi anni, in quanto la possibilità di contenere la circolazione del virus è fondamentalmente legata ai comportamenti individuali – soprattutto il distanziamento. Quest’ultima necessità può comportare in molti casi modalità di fruizione degli ambienti diverse rispetto alle consuete modalità, come il contingentamento degli accessi su prenotazione e l’adeguamento alle rigorose regole comportamentali previste, tra cui la vigilanza sui bambini».
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