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Spiagge, Liguria insiste su proroga 30 anni: ‘Regioni ci seguano’

Il disegno di legge sarà presentato il 17 febbraio. Ma la Corte costituzionale ha già bocciato un analogo tentativo dell'Emilia-Romagna.

di Alex Giuzio

La Regione Liguria prosegue la sua strada autonoma per tentare di salvare le imprese balneari. L’intento della giunta Toti è di varare una legge regionale per prolungare di 30 anni le concessioni demaniali marittime, pensando così di aggirare la direttiva Bolkestein e anticipare la riforma del governo che vuole invece attendere la pronuncia della Corte di giustizia europea sulla validità della proroga al 2020.

Non si può però nascondere che un’analoga strada era stata già tentata dalla Regione Emilia-Romagna sei anni fa, con la legge n.8 del 23 luglio 2009 che estendeva le concessioni di vent’anni. Ma la Corte costituzionale, con la sentenza 180/10 del 12 maggio 2010, aveva dichiarato la legge illegittima (la sentenza è disponibile cliccando qui), bocciando di fatto la proroga.

La Regione Liguria non sembra tuttavia essere preoccupata per questo precedente, anzi ha già preparato il disegno di legge e lo illustrerà il prossimo 17 febbraio a Roma, quando si riunirà il tavolo interregionale – convocato dalla stessa Liguria – per discutere dei problemi delle imprese balneari legati alla direttiva Bolkestein. La volontà della giunta Toti è addirittura condividere questo disegno di legge con le altre regioni italiane: «In questo modo – spiega l’assessore regionale al demanio Marco Scajola – contiamo di radunare un fronte molto ampio. Le regioni che non vorranno condividerlo se ne assumeranno la responsabilità, ma, a quel punto, sarà chiaro per tutti».

L’assessore Scajola sta portando avanti una serie di incontri con le associazioni balneari di tutta la riviera ligure per discutere i contenuti del disegno di legge e gli altri progetti della Regione in favore delle imprese balneari, tra cui il ripascimento degli arenili e il raddoppiamento dei fondi per la sicurezza sulla spiaggia (vedi notizia). «Nell’incontro di Roma del 17 febbraio – ha dichiarato Scajola lo scorso venerdì, nel corso di uno di questi incontri – porteremo all’attenzione di tutte le regioni il nostro disegno di legge per consentire una proroga di 30 anni ai titolari di concessioni esistenti, tenendo conto che la Liguria conta oltre tremila concessioni balneari. Aziende che hanno fatto negli anni molti investimenti e che devono essere difese».

Oltre all’estensione di 30 anni, il ddl punta a riconoscere agli attuali concessionari il valore delle loro aziende. Intervistato sul Secolo XIX, Scajola si è detto consapevole che il governo sarà ostile a questo tentativo: «Tutto previsto, lo sappiamo perfettamente, ma la provocazione è l’ultima arma che ci resta». Di qui l’idea di estendere il ddl alle altre regioni: «Se la provocazione sarà di molti e non solo della Ligura – ha detto Scajola – il governo dovrà accorgersi che le aziende balneari italiane non possono essere cancellate dalla prima multinazionale che arriverà».

Lunedì 1° febbraio Scajola incontrerà gli imprenditori balneari della riviera di ponente: l’appuntamento, organizzato dall’Associazione Bagni Marini di Alassio, è in programma alle ore 21 nell’Oratorio San Giovanni Bosco di Alassio.

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