Rendere tutte le spiagge dell’Emilia-Romagna libere all’accesso dei cani. Lo chiede una petizione lanciata da un imprenditore balneare dei lidi ferraresi, che ha già raccolto migliaia di firme sulla piattaforma Change.org: l’appello, rivolto direttamente al governatore Stefano Bonaccini, è di intavolare un dibattito sulla possibilità di rendere accessibile la spiaggia ai cani, in particolare la battigia.
L’ideatore Giacomo Gelmi, un operatore del settore balneare molto noto nella zona dei lidi ferraresi, ha ottenuto quasi 3.000 firme ma sta combattendo contro una legge che sul tema non lascia spazio a dubbi: l’ordinanza balneare n. 1/2017 della Regione, aggiornata all’11 agosto 2017, afferma infatti che «sulle spiagge dei comuni rivieraschi è vietato far permanere qualsiasi tipo di animale anche se munito di museruola o di guinzaglio, ivi compresi quelli utilizzati dai fotografi o dai cineoperatori». Il divieto non riguarda solo i cani utilizzati durante operazioni di soccorso e salvataggio, i cani guida per i non vedenti e, previa autorizzazione del Comune di competenza, i cani utilizzati da persone affette da disabilità che usufruiscono della pet therapy. L’ordinanza concede tuttavia ai proprietari degli stabilimenti di dotare le proprie strutture di aree attrezzate destinate ai cani.
Come spiega Gelmi al Corriere della Sera, la petizione non contesta l’assenza di aree attrezzate all’accoglienza dei cani, bensì il divieto stringente che impedirebbe alle persone di recarsi in spiaggia anche con animali non aggressivi e assicurati al guinzaglio: «La Riviera può contare su numerosi stabilimenti balneari dove poter introdurre i cani in aree specifiche e ben attrezzate, e su questo non si discute. Ma quello che è assurdo è che l’ordinanza balneare impedisce la passeggiata con un cane in aree come la battigia che, specie al mattino, sono frequentate da persone anziane le quali spesso contano proprio sulla compagnia di un animale domestico come un cane. Non si tratta di fare la voce grossa o di gridare allo scandalo. Non è poi una questione che sta a cuore a me. Non sono un animalista, tanto per chiarire».
La questione sta a cuore a molti. «Tante persone però hanno lamentato l’impossibilità di poter transitare con i loro cani sulle spiagge — aggiunge Gelmi —. E hanno chiesto a me, che sono molto conosciuto nella zona, di poter fare qualcosa. Anche io, ovviamente, essendo padrone di una cagnolina, penso che la Regione debba rivedere l’ordinanza. Quest’anno abbiamo constatato che i controlli sulle spiagge sono stati più stringenti, anche se dobbiamo ammettere che i bagnanti sono stati debitamente avvisati della cosa».
Ma se alcune persone hanno espresso lamentele in merito al divieto di poter circolare liberamente con un cane, altre potrebbero lamentarsi nel vedere la spiaggia popolarsi di numerosi amici a quattro zampe, magari anche di grossa taglia. «Non si tratta di pretendere l’abolizione in toto del divieto», ribatte Gelmi. «Quello che si chiede è un confronto e un dibattito sull’argomento. Raggiungere un compromesso sarebbe già un buon punto di partenza. Magari sospendendo il divieto in alcune fasce orarie o imponendo l’uso del guinzaglio e naturalmente l’igiene degli spazi se il cane sporca. Di certo nessuno vorrebbe vedere un pitbull scorazzare liberamente in riva al mare, né si vuole fare finta di nulla di fronte a chi esprime qualche dubbio sulla sicurezza in riferimento all’aggressività di certi animali. Chiediamo semplicemente un dibattito e un tavolo aperto».
Visto che la norma è regionale, l’unica strada percorribile è quella di rivolgersi direttamente alla Regione e al suo presidente. «Sarebbe inutile chiedere un intervento degli operatori locali e dei singoli Comuni. Peraltro, visto che la Regione supporta la campagna contro l’abbandono dei cani, sarebbe bene comprendesse che intavolare un dibattito sull’argomento significherebbe agire anche contro l’uso di abbandonare a se stessi gli animali durante le vacanze visto che i proprietari sarebbero più stimolati a portarseli dietro in spiaggia. E la Riviera, come si sa, è piena di turisti».
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