di Alex Giuzio
Il consiglio comunale di Sestri Levante (Genova) ha approvato ieri un ordine del giorno contro le aste delle concessioni demaniali marittime, che si unisce alle altre decine di odg simili approvati in tutta Italia per protestare contro una misura che sconvolgerebbe il turismo balneare nazionale. La Liguria, in particolare, è capofila nell’approvazione di simili ordini del giorno: anche il consiglio regionale si è espresso ufficialmente per richiedere una deroga alla direttiva europea Bolkestein, ed evitare così le aste delle concessioni demaniali.
Molto soddisfatti i balneari locali. Alessandro Riccomini, titolare dei Bagni Liguria, commenta: «Ringrazio il sindaco, la giunta comunale e tutti i consiglieri comunali, che con questo atto hanno dimostrato sensibilità e solidarietà nei confronti della categoria dei balneari, dando prova tangibile di aver capito il momento drammatico che noi, le nostre imprese e le nostre famiglie, stiamo attraversando: il serio rischio di perdere, nel 2016, il nostro lavoro e con esso il nostro futuro e la nostra dignità. Questa delibera va ad aggiungersi alle altre, ormai numerose, favorevoli alla nostra categoria. L’augurio adesso è che, sull’esempio di Sestri, anche gli ultimi Comuni del Tigullio, Chiavari e Lavagna, che ancora non hanno deliberato a favore della categoria, trovino le giuste motivazioni per sostenere la nostra lotta: una lotta ancora incerta e tutta da affrontare, con forza e determinazione».
Di seguito, risportiamo il testo dell’ordine del giorno approvato dal Comune di Sestri Levante.
COMUNE DI SESTRI LEVANTE (Genova)
Ordine del giorno approvato nella seduta consiliare di data 1 MARZO 2012
MOZIONE ad oggetto “Concessioni demaniali – direttiva europea Bolkestein”
ORDINE DEL GIORNO
Considerato
- che le imprese balneari e nautiche, coinvolte nella Direttiva europea Bolkestein, presenti nella nostra città sono un’importante realtà socio-economica tipica del turismo italiano e in particolare ligure e, che nel corso della loro attività, hanno sempre garantito un elevato livello di accoglienza e di servizi a favore dei cittadini e della clientela turistica nazionale e internazionale;
- che nella nostra città hanno raggiunto livelli di significativa economia paragonabile a quella di veri distretti produttivi ed hanno rilevanza anche dal punto di vista occupazionale in un momento di grave instabilità economica e lavorativa;
- che sulla base di recenti dati, nel territorio nazionale sono attualmente operativi circa 30.000 stabilimenti balneari, che occupano in media circa 300.000 addetti, ai quali va aggiunto l’indotto;
- che gli stabilimenti balneari, inoltre, svolgono un importante ruolo a tutela dell’ambiente costiero ed in particolare nelle operazioni di pulizia e di manutenzione degli arenili, per i quali gli enti locali hanno sempre meno risorse da impiegare;
- che la tipologia di tali imprese, tradizionalmente piccole e quasi sempre a gestione familiare, ha consentito il consolidarsi di un’identità culturale e di uno stile di accoglienza personalizzato tale da fidelizzare la frequentazione, dando vita così a quel modello di balneazione ricettiva che è diventato un fondamentale punto di forza della nostra competitività nel mercato turistico;
- che le imprese balneari, con la certezza di avere davanti a sé un orizzonte temporale ben più lungo del 2015, hanno investito risorse economiche e hanno impegnato, con scelte definitive, i loro nuclei familiari. Ora invece si trovano a dover affrontare un’incertezza normativa che riguarda la loro operatività e la loro stessa sopravvivenza;
- che è evidente il gravissimo danno che si creerebbe per l’economia della nostra città, la scomparsa dal mondo produttivo di così tanti piccoli imprenditori e delle relative famiglie, andando a creare un vero e proprio problema sociale. Infatti non si tratta solo di non veder remunerare i capitali investiti, ma anche di vedere dissolta l’attività che hanno realizzato e il futuro lavorativo dei propri figli.
Dato atto che in oggi le Regioni, attraverso i canoni demaniali, dovrebbero intervenire al fine di valorizzare il nostro sistema costiero, soprattutto per il nostro territorio ancora alla ricerca di una soluzione ottimale che garantisca un giusto equilibrio tra la protezione del litorale, la crescita della fruizione turistica delle spiagge e riservare una partecipazione sugli incassi erariali dei canoni a favore dei Comuni delegati, sia quale compenso al loro impegno operativo e economico, sia come primo passo per l’avvio della riforma federalista;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI SESTRI LEVANTE
Nell’auspicare che il “federalismo demaniale marittimo” non si traduca in un’ulteriore frammentazione normativa, ma bensì in una maggiore responsabilizzazione delle Regioni e dei Comuni nella gestione congiunta delle proprie risorse territoriali, finanziarie e turistiche;
IMPEGNA
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale ad assumere tutte le iniziative e/o azioni nelle sedi opportune:
- per evitare l’indebolimento di un settore economico che garantisca alla nostra città un’attrazione ed un servizio per il turismo, oltre ad essere una fondamentale risorsa di lavoro per gli addetti del settore;
- affinchè una quota dei proventi dei canoni, ricavati dall’utilizzazione del demanio marittimo trasferito, sia destinata ai Comuni;
Inoltre impegna il Sindaco e l’Amministrazione comunale ad inviare il presente o.d.g.
- Al Presidente della Regione Liguria
- Al Ministro dello Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti
- Al Ministro degli Affari Regionali, Turismo e Sport
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