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Rivoluzione in Liguria: più facile realizzare chioschi e campetti in spiaggia

La nuova legge della Regione: stop alla vendita di sdraio e ombrelloni per chi non gestisce strutture.

di Michela Bompani

Via libera all’allestimento di impianti sportivi effimeri e smontabili sulle spiagge liguri. E disco verde all’ampliamento dei chioschi sugli arenili che potranno allargarsi, dagli attuali 50 fino a 80 metri quadrati. E ancora, stop ai chioschi improvvisati che affittano sdraio e ombrelloni: d’ora in poi saranno autorizzati soltanto i concessionari di stabilimenti balneari.

Ecco la legge "balneare" della giunta Toti, o meglio la modifica alla legge regionale del 1999, il testo sacro della Regione in tema di spiagge. Più libertà ai gestori degli stabilimenti balneari e anche più tutela della categoria, già sul filo del rasoio della Bolkestein: l’ha firmata l’assessore regionale all’urbanistica, Marco Scajola, e presto approderà in commissione.

Tre le rivoluzioni principali contenute della proposta di legge, c’è l’autorizzazione all’allestimento di veri e propri impianti sportivi, ovviamente effimeri, per chi lavora nelle spiagge libere attrezzate.

«Prevediamo per chi si occupa di spiagge libere attrezzate che hanno un’estensione maggiore ai 2500 metri quadri – spiega Scajola – la possibilità di utilizzare fino a 150 metri quadri dell’area libera, per organizzare campi da beach volley e approntare altre attrezzature sportive, che dovranno però essere offerte gratuitamente ai clienti». Finora, infatti, gli operatori balneari utilizzavano la parte della spiaggia attrezzata, «per organizzare le zone sportive a pagamento. Ora sono proprio gli operatori che ci hanno chiesto di lasciarli "allargare"», spiega l’assessore.

Scajola fa un passo avanti e indica la prospettiva, anche al di là dell’estate: «Stiamo lavorando per fare in modo che le spiagge vivano anche nei mesi invernali e grazie alle strutture sportive potremo garantire una fruizione molto più lunga che coprirà tutto l’anno». Inoltre, la Regione quest’anno ha raddoppiato i fondi per il ripascimento delle spiagge, passando da 600.000 a 1,2 milioni di euro.

Nella proposta di legge di Scajola, poi, c’è la possibilità per i gestori dei chioschi nelle spiagge libere attrezzate di ampliare la superficie delle strutture, «passando dagli attuali 50 metri quadrati ad 80 metri quadrati – indica Scajola – anche in questo caso con un ampliamento ridotto diamo a queste strutture la possibilità di aumentare l’offerta e speriamo aumentare i posti di lavoro: avendo un magazzino, infatti, si possono organizzare anche servizi di ristorazione, aumentando le ore produttive».

Tutte queste modifiche, del resto, nascono proprio da mesi di incontri tra le associazioni di categoria, i sindacati e lo stesso assessore, per mettere a fuoco le esigenze e le priorità. «Abbiamo cercato di fare una sintesi dopo molti confronti», conferma Scajola. Il terzo provvedimento importante, che entrerà nella legge, riguarda i chioschi che finora affittavano sdraio, senza gestire spiagge attrezzate. «Nel 2012, l’allora assessore Fusco aveva modificato la legge permettendo a chi gestisce un chiosco, anche in strada, di affittare sdraio, lettini e ombrelloni. Questo noi lo stoppiamo: chi ha già avuto l’autorizzazione la manterrà, ma non ne rilasceremo nuove». La decisione è stata presa dall’assessore, ancora una volta, per tutelare chi investe per attrezzare le spiagge: «Chi lo fa, ha l’onere di finanziare il guardianaggio e il salvamento – dice Scajola – mentre chi commercia in seggiole non ha alcuna spesa. E questo non è equo. Si tratta di concorrenza sleale e abbiamo messo un freno a questo».

Sullo sfondo del comparto balneare, poi, c’è la spada di Damocle della Bolkestein: «Stiamo lavorando molto bene con il ministro Enrico Costa – dice Scajola – chiediamo al governo di fare una legge, con la proroga trentennale delle concessioni. Diciamo no all’invasione delle multinazionali nella gestione delle spiagge liguri».

fonte: La Repubblica

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