Sono stati tutti bocciati gli emendamenti soppressivi al disegno di legge di riforma sulle concessioni balneari, attualmente all’esame delle commissioni VI e X della Camera dei deputati. Lo rendono noto i relatori Tiziano Arlotti (Pd) e Sergio Pizzolante (Ap-Ncd), interpellati da Mondo Balneare in seguito alla seduta di ieri pomeriggio. Ancora da votare restano invece gli emendamenti della maggioranza sul legittimo affidamento, che saranno esaminati martedì.
Inoltre, in un’altra votazione il governo ha respinto la mozione presentata due giorni fa da Forza Italia che chiedeva di escludere gli stabilimenti balneari dalla direttiva europea Bolkestein e quindi dalle procedure comparative. Le forze di maggioranza confermano così la volontà di attuare i contenuti del decreto firmato dall’ex ministro Enrico Costa: periodo transitorio, poi evidenze pubbliche riconoscendo valore commerciale e professionalità.
Gli emendamenti bocciati
Gli emendamenti al ddl bocciati dalle commissioni sono circa quaranta, ed erano stati presentati dalle forze di opposizione (Forza Italia e Lega Nord in primis) per tentare di escludere le attuali concessioni di spiagge dalle evidenze pubbliche chiedendo lunghe proroghe fino al 2080, sdemanializzazione delle strutture o il completo stralcio del ddl (una panoramica di tali emendamenti è contenuta nel nostro articolo del 5 luglio scorso). Gli emendamenti respinti sono quelli firmati, tra gli altri, da Abrignani, Bergamini, Pini.
Inoltre, informano i relatori Arlotti e Pizzolante, sono stati bocciati anche tutti gli emendamenti relativi alla nautica da diporto: «Abbiamo scelto – spiega Arlotti – di concentrare il disegno di legge solo sulle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, escludendo dunque il comparto della nautica perché non inerente al settore balneare».
Il legittimo affidamento resta in campo
La discussione sugli emendamenti non ancora esaminati proseguirà il prossimo martedì pomeriggio. «Sono in fase di riformulazione le proposte più importanti – annuncia Pizzolante – cioè quelli alle lettere a) e d) del disegno di legge, che riguardano la definizione del periodo transitorio in base al legittimo affidamento e all’articolo 12 comma 3 della Bolkestein sulle questioni di interesse nazionale, che voteremo martedì». Abbiamo anticipato il contenuto di questi emendamenti lo scorso 29 luglio in questo articolo. Al momento tali proposte risultano accantonate.
La mozione respinta
Mercoledì la Camera dei deputati ha inoltre respinto la mozione presentata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia per chiedere l’esclusione delle concessioni balneari e degli ambulanti dall’ambito di applicazione della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi, evitando di conseguenza l’istituzione delle gare. La maggioranza ha dunque deciso di lasciare inalterato il decreto n. 59/2010 che ha recepito la direttiva europea, aprendo alle evidenze pubbliche delle concessioni a cui il governo sta appunto lavorando con il disegno di legge in esame alla Camera.
«Il no del Pd e del governo alla mozione sulla direttiva Bolkestein dimostra che questa gente non sta a Palazzo Chigi per difendere l’Italia, ma per svenderla ai poteri forti e alle multinazionali», ha scritto Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook. «Avevamo chiesto di escludere ambulanti, balneari e guide turistiche da questa delirante direttiva, ma il Pd ha eseguito gli ordini dell’Europa e ha negato giustizia a decine di migliaia di lavoratori che ora rischiano di vedersi scippate le proprie aziende. Giù le mani dal lavoro italiano».
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