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Riforma spiagge, Baretta: ‘Proroga impossibile, le gare saranno immediate’

Il sottosegretario all'economia è intervenuto oggi a Radio24 per delineare i contenuti della nuova legge sulle concessioni balneari. Che non rispetta le richieste delle associazioni di categoria.

di Alex Giuzio

«Non possiamo prorogare le concessioni balneari, ma una volta che avremo deciso le nuove gare, possiamo stabilire un periodo anche trentennale per le nuove concessioni». Così il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta oggi a Radio24, intervenendo nella trasmissione Mix24 dedicata alla riforma delle spiagge. Parole che non rispondono a quanto chiesto dalle associazioni degli imprenditori balneari, che da tempo rivendicano un periodo trentennale come transizione prima dell’applicazione della nuova legge.

«Se non provvediamo subito con l’avviso delle gare – ha detto Baretta – rischiamo una procedura di infrazione. La norma europea in materia è molto rigida, ma dobbiamo tenerne conto, e l’unico modo per intervenire è fare dei provvedimenti nazionali che stabiliscano il tempo entro il quale si avvia il processo di gara. Dovremo anche contrattare con l’Europa il periodo massimo concesso per predisporre le nuove gare, perché non si possono fare dalla sera alla mattina».

Il governo ha già le idee chiare sui meccanismi delle evidenze pubbliche: «Stabiliremo dei parametri che riconoscano gli investimenti realizzati, calcoleremo un indennizzo per chi perde l’impresa e fisseremo un lungo tempo per le nuove concessioni in maniera che gli investimenti siano ammortizzati. In Italia abbiamo un patrimonio molto frazionato di concessioni, quindi cercheremo di tutelare le attuali imprese, che hanno caratteristiche molto familiari e che hanno realizzato investimenti. Nelle future gare bisognerà tenerne conto; finora non è stato fatto».

Riguardo alle tempistiche, il sottosegretario ha anche ribadito che l’intenzione del governo è aspettare la sentenza della Corte di giustizia europea sulla legittimità dell’ultima proroga delle concessioni, quella al 31 dicembre 2020, prima di varare la riforma: «Dal momento che la sentenza è attesa per maggio – ha spiegato Baretta – è bene intervenire subito dopo, avendo a disposizione la pronuncia. In questo modo potremo evitare la sanzione. Stiamo lavorando proprio in queste settimane con il nuovo ministro agli affari regionali Enrico Costa per uscire con un intervento normativo subito dopo la sentenza, attesa per maggio».

Altro aspetto citato da Baretta è la revisione dei canoni: «Lo Stato ci incassa pochissimo, appena 100 milioni di euro. Dovrebbero essere 300 ma c’è una forte evasione. In ogni caso la cifra è irrisoria, infatti aumenteremo i canoni a una cifra accettabile, cambiando sistema e passando al calcolo per metro quadro. Inoltre intendiamo regolare il fenomeno oggi anomalo della subconcessione».

Chi desidera ascoltare in prima persona le parole di Baretta, può farlo dal sito di Radio24 dove è presente la puntata in podcast: questo il link. Il dibattito sulle concessioni balneari inizia al minuto 9.45. Non si può fare a meno di evidenziare che si tratta dell’ennesima trasmissione disinformata, con i conduttori che hanno gettato fango gratuito sulla categoria, parlando come al solito di presunti incassi stratosferici e citando i canoni bassi come unica spesa delle imprese. Disinformazione diffusa peraltro senza alcun contraddittorio.

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