«Dico all’ottimo ministro Carlo Calenda che il veicolo per la revisione dei canoni per le concessioni demaniali è la legge delega preparata dal ministro agli affari regionali Enrico Costa con il concerto anche del Mise e approvata dal consiglio dei ministri. La legge è già arrivata in parlamento, in commissione Finanze. Quindi il ddl concorrenza non può occuparsi di una materia così complicata e articolata che ha richiesto la condivisione di sette ministeri». Lo afferma in una nota il vicepresidente del gruppo Area popolare, Sergio Pizzolante, rispondendo alle dichiarazioni odierne del ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda che ha proposto un registro pubblico sulle concessioni balneari per aumentare la trasparenza in materia.
«Ricordo al ministro Calenda – prosegue Pizzolante – che la legge Costa prevede le evidenze pubbliche, in linea con le direttive europee, con un periodo di transizione e il riconoscimento del valore d’impresa e della professionalità, in linea con le sentenze della Corte di giustizia europea sulle concessioni balneari e sui giochi. Dove ci sono riferimenti chiari al legittimo affidamento e all’interesse nazionale previsto nell’art 12 comma 3 della Bolkestein. Basta leggerle».
«In riferimento ai canoni – conclude Pizzolante – il ministro ha ragione quando afferma che ci sono sperequazioni non giustificabili e dice cose giuste quando evidenzia casi di speculazione sulle concessioni. Ma sono casi singoli e così vanno trattati. Ma anche sui canoni la legge delega dice cose precise per il riordino. Quello è lo strumento», conclude Pizzolante.
fonte: Agenzia Dire
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