«Salviamo la tipicità delle nostre imprese balneari per non perdere la forza del sistema turistico. La professionalità degli imprenditori non deve essere dispersa». Questo il deciso appello di Mario Morra, presidente della sezione campana del Sib (Sindacato Italiano Balneari), che è intervenuto ad un convegno tenutosi a Napoli in occasione della Mostra d’Oltremare.
Morra ha difeso i 400 mila lavoratori che operano nelle 28 mila concessioni demaniali italiane, oggi sotto forte rischio a causa di un possibile rinnovo delle concessioni che, secondo il presidente, «ucciderebbe due secoli della nostra storia, allontanando chi da generazioni si occupa di preservare le bellezze naturali costiere d’Italia». Il comparto turistico-balneare è infatti tra i maggori contribuenti della crescita del Pil, e proprio per questo la Regione Campania ha approvato di recente una norma che legalizza la destagionalizzazione delle attività balneari, permettendo agli operatori di restare aperti tutto l’anno, e quindi di incrementare i guadagni delle aziende e i benefici dei lavoratori.
«Il turismo sociale è sempre più in aumento, e gli stabilimenti balneari ne costituiscono la massima espressione: essi vanno quindi incentivati, e non demoliti», ha aggiunto Morra, che ha lanciato anche un’interessante proposta a favore della tutela ambientale: «Gli operatori degli stabilimenti potrebbero occuparsi di raccolta differenziata e salvaguardia delle coste».
Ma non va distolta l’attenzione dal principale problema, quello del rinnovo delle concessioni demaniali: «I problemi che dovranno affrontare le imprese balneari tra qualche anno rischiano di destabilizzare tutto il settore, e di penalizzare non solo l’economia turistica, ma anche l’immagine dell’Italia nel mondo». Meglio, quindi, intervenire con largo anticipo sul 2015, anno in cui, se tutto rimarrà così com’è, la direttiva europea che impone il rinnovo delle concessioni verrà applicata.
Fonte: SIB Sindacato Italiano Balneari
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