di Alex Giuzio
Le Regioni costiere chiedono al governo italiano un testo di legge che tuteli concretamente gli attuali imprenditori balneari e un incontro urgente con il ministro agli affari regionali Enrico Costa entro il 14 luglio, data in cui è attesa la sentenza della Corte di giustizia europea sulla proroga al 2020 delle concessioni balneari che potrebbe generare un vuoto normativo. È la posizione comune emersa dal tavolo interregionale sul demanio marittimo, tenutosi ieri a Roma.
Il vertice è stato convocato d’emergenza, dopo che in Senato è stata respinta la mozione di Forza Italia e Lega Nord che chiedeva al governo di prendere una posizione ufficiale in favore del periodo transitorio di 30 anni chiesto dalle associazioni di categoria (vedi notizia). Hanno partecipato al tavolo gli assessori regionali Marco Scajola (Liguria) e Andrea Corsini (Emilia-Romagna) e i tecnici delle Regioni Veneto, Molise, Abruzzo, Lazio e Puglia.
Così Marco Scajola, coordinatore del tavolo, riepiloga l’esito dell’incontro interregionale: «Anche alla luce della Brexit, quello che chiediamo al governo è da un lato un testo di legge nazionale che tuteli i balneari in modo chiaro, e parallelamente di riaprire i negoziati con l’Europa per rivedere la posizione troppo rigida della direttiva Bolkestein. Ci sono i precedenti di Portogallo e Spagna, dove sono stati approvati provvedimenti che non tengono conto della Bolkestein e dove è stato concesso un periodo di proroga di 30 anni e oltre per le varie concessioni. Il governo deve al più presto, in modo chiaro, dare dei segnali forti e approvare una legge che faccia uscire dall’indeterminatezza il settore».
Dello stesso avviso è Andrea Corsini: «I tempi sono diventati molto stretti e occorre che il governo ci dia garanzie non solo rispetto al testo di legge, ma anche su come dovremo agire dopo il 14 luglio, con una sentenza che se negativa genererà una situazione di totale incertezza normativa. Gli stabilimenti balneari non possono diventare abusivi da un giorno all’altro: il governo deve negoziare subito la loro posizione con la Commissione europea, poiché la nuova legge richiederà almeno un anno di tempo per la sua attuazione, e nel frattempo bisognerà governare il caos. È ora che il governo chiarisca alle Regioni e alle associazioni balneari i tempi precisi dell’iter di legge».
A seguito delle pressioni da parte delle Regioni, il governo ha loro anticipato il testo di legge, che è stato giudicato dal tavolo interregionale un buon punto di partenza su cui discutere e confrontarsi, in vista di un suo miglioramento soprattutto per quanto riguarda l’entità del periodo transitorio. Prosegue Corsini: «L’impianto della nuova legge è buono, ma va migliorato. Ci sono alcuni importanti aspetti a tutela delle imprese, chiesti anche dalle associazioni balneari, come il riconoscimento del valore commerciale, la quantificazione dell’indennizzo e l’eliminazione della differenza tra impianti di facile e difficile rimozione, ma altri punti sono ancora deboli e vanno migliorati, a partire dal numero di anni di transizione».
© Riproduzione Riservata