Si è tenuta ieri a Roma, presso la sede nazionale dell’Anci in via dei Prefetti 46, la riunione della Consulta dei Sindaci delle città di mare allargata ai presidenti delle quattro sigle sindacali del settore balneare (Cna Balneatori, Assobalneari Confindustria, Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio). Hanno presieduto la riunione il presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni, Graziano Del Rio, e il delegato nazionale al demanio marittimo Luciano Monticelli (vedi notizia, NdR).
Il coordinatore nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, che guidava una nutrita delegazione di responsabili regionali e territoriali di Emilia-Romagna (Nevio Salimbeni), Marche (Sabina Cardinali), Abruzzo (Generoso Leonzio, Graziella Ronzitti e Mauro Pavone), Lazio (Claudio Capezzuoli), Toscana (Lorenzo Marchetti), Liguria (Maurizio Giacomelli, Gianni Botta e Alessandro Riccomini) ha consegnato al presidente Del Rio un appello affinchè l’Anci stessa, attraverso i propri rappresentanti, si esprima in senso contrario riguardo al tentativo, da parte del governo, di sancire un’intesa in sede di Conferenza Unificata su un decreto legislativo (a più riprese annunciato) il cui contenuto sia negativo per il futuro delle attuali imprese balneari.
Ciò secondo quanto previsto all’art.11, comma 2 della Legge Comunitaria 2010 (in cui si individua l’obbligo di sancire l’intesa in materia di riordino della normativa sulle concessioni demaniali marittime) e all’art.8 del D.Lgs. n. 281 del 28 agosto 1997, in cui si attribuisce, all’interno della Conferenza Unificata, una rappresentanza di quattordici sindaci all’Anci.
Tomei ha chiesto la condivisione su tale appello anche alle altre maggiori sigle sindacali presenti, al fine di raggiungere un’unica posizione sindacale unitaria.
Il presidente Del Rio, soddisfatto dell’esito dell’incontro, ha annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico per «dare avvio a quel lavoro necessario per porre fine alla situazione di confusione e incertezza che si è determinata a seguito del provvedimento comunitario e che si ripercuote pesantemente sul corretto svolgimento delle attività degli Uffici comunali costieri, nonché per auspicare un pronto coinvolgimento della rappresentanza comunale nelle attività di revisione della normativa vigente che, in considerazione del dibattito odierno, appare non più rinviabile».
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