Le pressioni dei senatori stanno spingendo Piero Gnudi ed Enzo Moavero Milanesi, rispettivamente ministri del turismo e degli affari europei, a presentarsi nuovamente a Bruxelles e assumersi l’impegno di tentare un’ulteriore verifica delle scelte attuate fino a oggi. Arriva intanto il primo segnale positivo dal governo, che inserisce l’emendamento presentato la scorsa settimana – di cui il senatore Maurizio Gasparri è il primo firmatario, insieme ai colleghi Cosimo Gallo e Adriana Poli Bortone – nell’elenco delle questioni che verranno affrontate nella decima commissione industra, commercio e turismo presieduta dal senatore Cesare Cursi tra mercoledì e giovedì della prossima settimana.
Per queste ragioni a Roma il presidente di FederBalneari Renato Papagni sta lavorando dal fine di ottenere il benestare della Commissione europea sulla proposta del rinnovo fino al 2045 (ovvero per 30 anni). Da alcune indiscrezioni risulta che i ministri Moavero e Gnudi ripeterenno la prossima settimana l’incontro a Bruxelles per la verifica degli atti normativi.
«Il rinnovo delle concessioni per 30 anni non è un premio concesso ai balneari, ma rientra nel piano di rilancio del comparto turstico, che deve essere garantito da investimenti e certezza normativa, criteri fondamentali della proposta di FederBalneari Italia», afferma Papagni.
Il ragionamento su cui si basa tale iniziativa, oltre che far leva sul precedente spagnolo della "Ley de Costas", rientra nel quadro nazionale di rilancio dell’intero comparto turistico; in questo modo la proposta avallata da FederBalneari Italia andrà a costituire un tassello fondamentale del Piano nazionale di sviluppo strategico del turismo, che prevede l’internazionalizzazione delle imprese italiane, l’acquisizione di moderni asset e l’apertura a nuvoi mercati internazionali. In sintesi, l’intero comparto tursistico dovrà accedere ai nuovi mercati esteri: la congiuntura economica e la recessione in Italia segnalano chiaramente che, per fare numeri e rilanciare l’economia, non si può puntare alle risorse interne del Belpaese.
«Acquisire nuovi target all’estero e nuovi segmenti di mercato implicherà mettere le imprese, anche e soprattutto quelle balneari, nella condizione di poter investire e diversifcare la propria offerta», afferma Mauro Della Valle, vicepresidente di FederBalneari. «Da tempo il comparto turistico balneare lamenta l’esigenza di cambiare servizi e modelli di business, denunciando l’inadeguatezza di rivolgersi solo ai mercati domestici. Per queste ragioni, e non per dare un premio ai balneari, la proposta del prolungamento dei trent’anni dovrebbe trovare ascolto e collocazione nel nuovo scenario normativo. Altresì, riteniamo che questo primo e importante traguardo sia dovuto anche a quanta determinazione abbiamo dimostrato nell’organizzare e iniziare proprio da Lecce il convegno "Salvare le imprese balneari per salvare l’Italia" (vedi notizia, NdR)».
comunicato stampa FederBalneari
© RIPRODUZIONE RISERVATA