di Alex Giuzio
Sarà approvata nei prossimi giorni una norma temporanea di emergenza che salvaguarderà le concessioni balneari dalla bocciatura della proroga al 2020, attesa per il 14 luglio da parte della Corte di giustizia europea. Lo ha annunciato stamane il ministro agli affari regionali Enrico Costa, che a mezzogiorno ha incontrato a Roma i rappresentanti nazionali delle associazioni degli imprenditori balneari Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria e Oasi-Confartigianato.
Ai sindacati balneari Costa ha confermato quanto già detto ai rappresentanti delle regioni costiere, incontrati due giorni fa (vedi notizia): insieme alla norma temporanea di salvaguardia, che impedirà che le imprese diventino "abusive" dopo l’annullamento della proroga, potrebbe essere presentata già la prossima settimana la legge delega che il parlamento dovrà approvare per dare il mandato al governo di legiferare sulle concessioni balneari. A partire dall’approvazione, passeranno poi non meno di 18 mesi prima del varo definitivo della riforma. I cui contenuti sono stati comunicati a grandi linee, senza ancora divulgare il testo: prima un periodo transitorio che Costa continua a definire "congruo" senza averne specificato l’entità, poi le evidenze pubbliche con paletti a favore della professionalità, per dar modo agli attuali concessionari di riottenere la propria impresa passando tramite le selezioni. Prevedendo inoltre il riconoscimento del valore commerciale e dell’indennizzo in caso di perdita della gara.
Ma le associazioni balneari sono soddisfatte solo in parte e continuano a insistere sulla necessità di un periodo transitorio di minimo 30 anni. Il prossimo appuntamento per trattare – forse quello decisivo – sarà subito dopo l’arrivo della sentenza europea: Costa ha infatti già dichiarato la sua disponibilità a ricevere i rappresentanti sindacali nella seconda metà di luglio.
Riportiamo qui di seguito i commenti dei rappresentanti delle associazioni che hanno partecipato all’incontro.
Riccardo Borgo, presidente Sib-Confcommercio: «Ci preoccupano sempre i tempi che ci rimandano di incertezza in incertezza. Programmare il futuro e gli investimenti delle nostre imprese rimane ancora una cosa impossibile. Timori e incertezze non fanno altro che far venir meno la fiducia e alimentare la disaffezione nei confronti della politica. Abbiamo ribadito al ministro la necessità che, una volta per tutte, venga definito con la Commissione europea se vi sia o meno affinità con la situazione spagnola. Non sarebbe, infatti, tollerabile che in analoga situazione si abbiano trattamenti così radicalmente difformi. L’ipotesi di un disegno di legge delega o di un decreto legge delega del governo dovrà tener conto della sentenza della Corte di giustizia prevista per il 14 luglio prossimo. È indispensabile – e su questo punto abbiamo avuto precise garanzie – che venga mantenuta la salvaguardia dello status quo delle attuali concessioni fino a che la delega sarà esercitata con la legge di riforma. Ci sembra di poter dire che il programma per il futuro sia abbastanza definito. Ribadiamo che, oltre agli impegni del ministro, la nostra richiesta di periodo transitorio (che abbiamo indicato in 30 anni) sarà riconfermata nella fase attuativa della delega. Il ministro Costa ci ha anticipato che saremo riconvocati nella settimana successiva alla sentenza per verificarne insieme i contenuti e per concretizzare tempi e modi delle necessarie norme di salvaguardia».
Vincenzo Lardinelli, presidente Fiba-Confesercenti: «In attesa del disegno di legge sulla disciplina delle concessioni demaniali, il ministro Costa ci ha assicurato un provvedimento urgente che garantisca il mantenimento del diritto alla continuazione dell’attività da parte delle imprese balneari fino al momento dell’entrata in vigore della nuova legge di riordino complessiva del demanio. In ogni caso, nella nuova normativa dovranno essere confermati, tra gli altri, due principi fondamentali: un periodo transitorio di adeguamento di almeno trent’anni per le attuali imprese che già operano sul demanio e il riconoscimento di un indennizzo sul valore commerciale dell’azienda per l’eventuale concessionario uscente».
Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari-Confindustria: «Costa ha confermato l’intenzione di presentare nei prossimi giorni la legge delega, ma non ha ancora specificato l’entità del periodo transitorio in attesa del riordino della materia. Il governo dovrebbe approfittare dell’attuale debolezza dell’Unione europea, con un panorama che dopo la Brexit è radicalmente cambiato rispetto a due mesi fa, recandosi a Bruxelles per alzare il livello della trattativa e contrattare l’esclusione del comparto balneare dalla direttiva Bolkestein oppure l’approvazione di una proroga di 30 anni, come ha fatto la Spagna con una normativa che oggi ho letto ad alta voce e consegnato ai tecnici del governo per l’ennesima volta».
Cristiano Tomei, presidente Cna Balneatori: «Continuo a sostenere la non inerenza del comparto balneare italiano nella direttiva Bolkestein, in quanto le nostre imprese balneari non sono concessioni di servizi, ma concessioni di beni. Al governo chiediamo un periodo transitorio non inferiore a 30 anni in modo da consentire di ammortizzare gli investimenti effettuati e quelli da effettuare comprensivi del valore economico, sociale e occupazionale dell’impresa balneare in linea con quanto asserito dalla regioni partecipanti, di recente, al tavolo ristretto di martedì scorso. Positiva, invece, l’approvazione annunciata dal governo di un’immediata norma temporanea di salvaguardia contingente e operativa legislativamente già dal 15 luglio: una misura necessaria alla ripartenza del negoziato europeo per l’approvazione di una legge di riordino è opportuna al fine di fornire continuità alla attuali imprese in caso di una pronuncia completamente sfavorevole».
Giorgio Mussoni, presidente Oasi-Confartigianato: «Finalmente si è imboccata la strada giusta: il ministro ci ha infatti rassicurati sui passaggi fondamentali che saranno affrontati dal governo. Due in sostanza: il primo è che la legge di riordino della materia demaniale riconoscerà il valore dell’impresa, quello della professonalità di chi l’ha saputa sviluppare; il secondo è che prevederà un periodo transitorio prima della sua applicazione. La definizione della legge richiederà del tempo e per evitare un vuoto legislativo il governo promulgherà un provvedimento per colmarlo».
(pubblicato alle 16.58 – ultimo aggiornamento: 17.19)
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