di Alex Giuzio
Ai balneari sono chiare due faccende: l’interlocutore per la loro causa è il ministro agli affari europei Enzo Moavero Milanesi, ma per smuoverlo occorrerà una grande manifestazione. Questo, in sostanza, è emerso oggi durante l’incontro "L’orizzonte delle spiagge" organizzato da Mondo Balneare e dalle Associazioni bar e ristoranti di spiaggia di Rimini e Riccione per parlare sia dell’attività sindacale contro le evidenze pubbliche delle spiagge, sia dell’introduzione dello scontrino fiscale.
L’evento si è tenuto davanti a una platea di circa duecento bagnini, nonostante il boicottaggio di Oasi-Confartigianato – che a Rimini è il sindacato più rappresentativo – e le assenze impreviste dell’europarlamentare Lara Comi e del coordinatore di Cna Balneatori Cristiano Tomei.
Il primo a prendere la parola è stato Giancarlo Cappelli, vicepresidente nazionale Sib-Confcommercio: «Tutti i partiti ci danno ragione ma nessuno fa niente; il governo invece ci ha promesso un mese fa di chiedere la deroga all’Unione Europea, ma non si è ancora attivato. I nostri ministri sanno che ci stanno espropriando delle aziende costruite regolarmente?». Cappelli ha riconosciuto l’importanza dei vari comitati spontanei extrasindacali nati in tutta Italia, ma si è difeso dalle accuse: «Questi movimenti hanno stimolato i sindacati, ma sbagliano ad accusarci di dormire: è la politica che dorme! Noi invece stiamo lavorando a una grande manifestazione che si svolgerà intorno al 15 aprile: so che è un po’ avanti, ma dobbiamo essere disposti a manifestare anche a Ferragosto per difendere le nostre aziende. A Roma dovremo essere in tanti, coinvolgendo anche i rappresentanti di Comuni, Province e Regioni».
Daniela Angelini, di Cna Rimini, ha fatto le veci del coordinatore nazionale Tomei che è stato colpito da un’imprevisto: «Occupiamoci di sensibilizzare la politica, ora che non siamo in campagna elettorale». Per Fiba-Confesercenti è invece intervenuto il vicepresidente Riccardo Vincenzi: «La politica continua a dire belle parole, e il governo continua a rimanere ambiguo. Gnudi cambia idea ogni cinque minuti, mentre Milanesi – che si deve occupare di portare la nostra richiesta a Bruxelles – continua a tacere». Una nota, poi, sull’attività a livello regionale: «Ciò che stanno facendo molti Comuni liguri, approvando ordini del giorno a supporto della deroga, deve essere replicato anche in Romagna: Cesenatico, ad esempio, lo ha fatto, mentre la Provincia di Forlì-Cesena non ci ha supportato. Nei prossimi mesi si giocherà tutto, perciò dobbiamo farci sentire su tutti i fronti, restando uniti».
È intervenuto anche il presidente dell’Itb Giuseppe Ricci, che ha parlato di un’altra arma di difesa: «Azioni legali contro chi ci porta via l’azienda. Se non otterremo una deroga, combatteremo con gli avvocati». Ezio Filipucci, presidente Associazione bar e ristoranti di spiaggia di Rimini, ha invece evidenziato le contraddizioni dell’Unione europea e del governo italiano: «Non è logico che Bruxelles prenda decisioni che mettano in crisi le imprese italiane in un contesto che è già catastrofico. In realtà i principi della direttiva parlano di tutela dell’ambiente e apertura alla concorrenza, e a questo siamo favorevoli. Ma l’interpretazione erronea della direttiva cosiddetta ‘Bolkestein’ vuole mandarci all’asta, seppure su 4000 chilometri di costa balneabile ne siano occupati appena 900. Perché non si incrementano le concessioni anziché espropriare quelle esistenti?».
L’avvocato Laila Di Carlo, tecnico incaricato del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo, ha illustrato il suo documento tecnico di proposta al governo italiano già presentato a Balnearia (vedi notizia precedente): «Si tratta di uno spunto di riflessione aperto ai suggerimenti di chiunque, che ha alla base la tutela dell’ambiente costiero: un tema a cuore dell’Unione Europea». Ma ai sindacalisti non piace il punto in cui si parla di revoca della concessione in caso di abuso edilizio: «Proprio qui a Rimini sono state contestate fioriere e docce abusive: si revocherà la concessione anche in questi minimi casi?» ha ironizzato Riccardo Santoni, direttore di Fiba Emilia-Romagna, che ha criticato anche l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci: «Ha sempre ribadito l’impossibilità di risolvere il nostro problema. Lo scorso 2 marzo a Cesenatico si è ammorbidito (vedi notizia precedente), ma ancora non è stato convincente».
La parte conclusiva dell’incontro, con i presenti ormai più che dimezzati, è stata invece caratterizzata da un caldo dibattito incassato da Giancarlo Cappelli, unico sindacalista che (con coraggio e pazienza) è rimasto ad ascoltare le violente accuse del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo. Riccardo Ciferni ha iniziato dicendo che «il Comitato è uno stimolo per i sindacati, ma i sindacati devono recepire questi stimoli», mentre Emiliano Favilla, presidente del Comitato, è stato più pesante: «I sindacati devono smetterla di convincere i balneari dell’esistenza di questo problema: lo sanno già! Pensate piuttosto a spingere il governo a risolvere il problema e a conquistare l’opinione pubblica». Sopra le righe anche l’intervento di Rodolfo Martinelli, che ha sfogato la sua rabbia contro i sindacati, rei di «essersi addormentati e di non avere fatto un c… per tutelarci».
Una breve parentesi è stata poi dedicata allo scontrino fiscale, che da quest’anno è obbligatorio per il noleggio dell’attrezzatura da spiaggia. Il commercialista Marcello Minotti ha chiarito brillantemente tutti i dubbi dei bagnini: «La vostra attività riguarda la prestazione di servizi. Non è necessario acquistare un registratore di cassa: potete anche fare le ricevute a mano, con la differenza che a fine serata toccherà fare i conteggi da soli, mentre i prodotti aziendali sono certo pensati per agevolarvi il più possibile. Lo scontrino dovrà essere emesso al momento del pagamento: se vi fate dare un acconto dovrete rilasciare lo scontrino, e farne un altro al momento del saldo finale dal quale detrarrete l’acconto, mettendo i riferimenti allo scontrino di quest’ultimo. In caso di termine della prestazione senza pagamento, occorrerà emettere lo scontrino di "Corrispettivo non riscosso". Ciò non va fatto, invece, in caso il cliente abbia pagato a un hotel: ce lo ha detto proprio ieri l’Agenzia delle entrate. A dimostrare il rapporto con l’albergatore – che sarà nostro cliente in caso ci mandi un suo ospite in spiaggia – basterà un voucher in mano a chi ha l’ombrellone, ma sarà l’hotel a dover emettere lo scontrino». Chi ha ulteriori dubbi sullo scontrino fiscale può consultare uno studio di Cna Balneatori pubblicato a questo link.
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