di Alex Giuzio
ROMA (23:00) – Di nuovo a un’altezza spaventosa per dire no alla svendita delle spiagge italiane. Oggi alle 18 l’imprenditore balneare triestino Marcello Di Finizio (nella foto) è salito in cima alla cupola della basilica di San Pietro, in Vaticano. A 135 metri di altezza, e soprattutto senza le corde di protezione che si era portato per la sua sicurezza: le ha perse durante la scalata.
La sua richiesta era chiara: per scendere, voleva essere sicuro di avere un colloquio con il ministro al turismo Piero Gnudi e di venire a conoscenza del decreto legge che lo stesso ha preparato per risolvere l’annosa questione delle concessioni demaniali. Un desiderio esaudito nel giro di quattro ore: alle 22, dopo una telefonata con Gnudi in persona, Di Finizio è sceso dalla cupola. Incontrerà il ministro mercoledì.
La fiducia nei confronti dei rappresentanti del governo è talmente bassa che l’imprenditore triestino non sapeva se credere o no alle parole di Gnudi, memore dei numerosi impegni mai mantenuti. I rappresentanti sindacali dei balneari hanno avuto un unico colloquio con i ministri Gnudi e Moavero lo scorso 23 febbraio, ricevendo la promessa di una rapida soluzione al problema delle concessioni. Promessa mai mantenuta, poiché a questo primo incontro non ne è seguito nessun altro, e il governo ha mantenuto il massimo riserbo sui contenuti del decreto legge che sta preparando per risolvere la questione.
Proprio per questo, Di Finizio lo scorso 26 marzo si era arrampicato sulla gru Ursus di Trieste, a 80 metri di altezza (vedi notizia), e ne era sceso quattro giorni dopo, con la sicurezza di un avere ottenuto un colloquio con il ministro agli affari europei Enzo Moavero Milanesi. L’incontro, promesso entro Pasqua, si è in realtà tenuto il 30 aprile, dopo numerose insistenze da parte di Di Finizio (vedi notizia).
L’imprenditore triestino, 47 anni, non è nuovo a queste imprese di protesta. I balneari lo conoscono bene: più volte ha messo in pericolo la propria vita per protestare contro l’applicazione della direttiva europea detta "Bolkestein", che impone l’evidenza pubblica delle spiagge dal 2016, aprendo la strada a una conquista da parte delle multinazionali a scapito degli attuali piccoli imprenditori. Di Finizio è tra questi ultimi: il suo locale di Trieste, "La voce della luna", è stato colpito da un incendio e due mareggiate, ma l’assicurazione gli ha riconosciuto un risarcimento esiguo proprio perché nel 2016 la concessione sulla quale si trova il locale non sarà più sua.
Un uomo senza niente da perdere, che si è esposto in prima linea per l’interesse collettivo, ottenendo grandi risultati seppure abbia combattuto da solo. Tanti balneari, infatti, gli hanno espresso sostegno morale, ma mai nessuno è stato disposto quanto lui a rischiare la vita per dimostrare la disperazione provocata dalla direttiva Bolkestein.
Tra le imprese di Di Finizio si contano tre scioperi della fame (l’ultimo di 54 giorni), una pedalata da Trieste a Roma, l’arrampicata sull’Ursus e ora questa nuova follia: quattro ore col fiato sospeso fino al lieto fine di un’ora fa. Domani mattina si saprà se il ministro Gnudi abbia parlato di nuovo a vuoto o se abbia capito la gravità della situazione: Di Finizio rappresenta un caso particolare, ma nella sua condizione ci sono trentamila titolari di concessioni demaniali marittime. Il gesto dell’imprenditore triestino, oltre alla conquista del colloquio con Gnudi, è servito ad attirare l’attenzione mediatica sulla protesta dei balneari italiani, che il prossimo venerdì terranno chiusi gli ombrelloni in tutta la penisola (leggi l’annuncio).
Di seguito, alcuni articoli che parlano della storia di Marcello Di Finizio e delle sue precedenti proteste.
- Sciopero della fame contro la Bolkestein (27/9/2011)
- Vittoria raggiunta: Di Finizio termina lo sciopero della fame (31/10/2011)
- In bicicletta dal Papa: la nuova impresa di Marcello (28/11/2011)
- Marcello in Romagna: ‘Ho combattuto contro ottusità e disinformazione’ (10/12/2012)
- Sciopero della fame da 80 metri di altezza: un’altra sfida per Di Finizio (26/3/2012)
- Di Finizio e la protesta estrema: ‘Balneari, unitevi a me’ (27/3/2012)
- Di Finizio è sceso dalla gru. ‘Giovedì vedrò il ministro Milanesi’ (30/3/2012)
- ‘Il governo mi ha preso in giro. Ma tornerò a farmi sentire’ (16/4/2012)
- Milanesi riceve i balneari: incontro positivo (1/5/2012)
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