«La riforma delle concessioni balneari richiede molta attenzione e non può essere conclusa in così breve tempo». Così Cristiano Tomei, coordinatore nazionale di Cna Balneatori, esprime la sua preoccupazione in seguito alla scelta, da parte delle commissioni VI e X della Camera dei deputati, di eleggere il disegno di legge del governo come testo-base per proseguire il riordino del demanio marittimo. Come spiegato ieri su Mondo Balneare, le due commissioni che al momento stanno esaminando il testo avrebbero l’intenzione di aprire nei prossimi giorni la fase emendativa, per poi approdare in aula entro il mese di luglio.
«C’è invece bisogno di un tempo più adeguato – commenta Tomei – affinché le commissioni VI e X possano esaminare e valutare tutto ciò che è emerso nel corso delle audizioni, soprattutto per quanto attiene la proposta emendativa di Cna Balneatori sul legittimo affidamento e sulla procedura del doppio binario (evidenze pubbliche solo sulle aree libere, scongiurandole per le attuali imprese)».
«È altresì necessario – prosegue Tomei – valutare il legame tra il legittimo affidamento e l’attività finora svolta dai concessionari balneari, al fine di raggiungere una normativa consolidata su base nazionale per cui possa essere configurabile un trattamento differenziato delle concessioni rilasciate in un’epoca anteriore all’affermarsi del principio dell’evidenza pubblica comunitaria. Infine, è più che mai urgente appurare la non scarsità della risorsa spiaggia, per la quale non esiste ancora un dato definitivo e certo che possa dimostrare che la direttiva Bolkestein non è applicabile sulle coste italiane, dove c’è abbondante spazio per nuove iniziative imprenditoriali, senza che si debbano istituire le evidenze pubbliche per le imprese esistenti».
«Questi sono dei punti nevralgici di non poco conto – sottolinea Tomei – su cui occorre che le commissioni lavorino. Pertanto non credo il loro esame si possa concludere in breve tempo per approdare a breve in aula: c’è anzi bisogno di ulteriori approfondimenti su alcuni aspetti fondamentali per la tutela dell’attuale sistema costiero italiano».
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