Attualità Cna Balneari Sindacati e associazioni

Da Silvi Marina i balneari rivendicano certezze

Il resoconto dell'assemblea sindacale congiunta tenutasi a Silvi Marina in occasione della fiera di settore Saral

Riportiamo un sintetico resoconto dell’assemblea regionale di tutti i concessionari demaniali balneari, organizzata unitariamente dai maggiori sindacati nazionali di settore (Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneatori e Assobalneari-Confindustria) e tenutasi ieri a Silvi Marina in occasione della 22^ edizione del Saral.

Erano presenti moltissimi candidati al parlamento italiano e diversi amministratori locali e territoriali. Sul palco, oltre ai candidati politici, sono intervenuti tutti i vertici nazionali delle istituzioni che in questi mesi passati si sono impegnati per tentare di risolvere la vertenza dei balneari: Luciano Monticelli (delegato nazionale Anci per il demanio marittimo), Mauro Di Dalmazio (coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo) ed Enrico Di Giuseppantonio (vicepresidente nazionale Upi).

Oltre al sindaco di Silvi Marina, Gaetano Vallescura, hanno portato il loro saluto il direttore regionale della Cna Abruzzo Graziano Di Costanzo e della Confesercenti Enzo Giammarino.

Questo il commento di Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna Balneatori: «Non si possono mandare all’asta queste aziende che possono esistere solo là dove sono state create. I nostri politici vadano in Europa e dicano alla Commissione mercato interno di riaprire le trattative sulla direttiva servizi, perché all’epoca, nel 2007, nessuno dei nostri rappresentanti ha detto nulla e questo è il momento di far pesare in Europa qualcosa che è importante in Italia, che solo l’Italia ha e che nessun altro paese continentale può avere, ossia il turismo costiero».

Ecco il resoconto del quotidiano "Il Centro" (tratto da questo link):

 

La rabbia dei balneari: imprese a rischio

A Silvi gestori di stabilimenti in assemblea con i politici contro la direttiva Ue che impone la messa all’asta delle concessioni

di Domenico Forcella

SILVI – Erano oltre 300 i balneatori che, ieri pomeriggio, hanno partecipato all’assemblea sul rilancio del turismo balneare tenutosi alla Fiera Adriatica di Silvi, organizzato dalle maggioriori associazioni del settore. I titolari delle concessioni balneari sono arrivati da tutta la costa abruzzese. Il loro intento era quello di capire cosa accadrà ai loro stabilimenti balneari con la direttiva Bolkestein dell’Unione europea, che impone la messa all’asta delle concessioni a partire dal 2020. All’assemblea hanno assistito anche alcuni uomini politici candidati. In sala anche i senatori Paolo Tancredi (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd) e il consigliere regionale, in lista con l’Udc per la Camera, Giorgio De Matteis. A dominare l’assemblea è stata la paura del futuro. «L’incertezza del futuro sta bloccando i nostri investimenti, volevamo dare un futuro ai nostri figli», dice Giuliano Ronca, un balneatore di Silvi. «Ora non sappiamo come muoverci». Ariano Martella, presidente della cooperativa balneatori Pineto-Roseto, aggiunge: «Se continua così andremo tutti all’asta. Stanno dando le spiagge in mano alla mafia. Arriveremo ad avere gli autogrill sul mare». Carlo Iampieri, del lido Odeon di Tortoreto, incalza: «I cinque anni di proroga concessa non sono nulla, qui si sta bloccando il futuro degli investimenti e del turismo: saremo sommersi da cinesi ed europei». «La Spagna», dice Claudio Leone, un balneatore di Giulianova, «ha risolto il problema portando il limite di concessione a 75 anni. Il nostro governo non si è mosso. Siamo abbandonati a noi stessi. Ti fanno passare la voglia di lavorare. Ora quello che si è costruito svanirà nel nulla». In un documento politico-programmatico congiunto, Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio, Fab-Cna e Assobalneari-Confindustria chiedono alle forze politiche un impegno forte da portare al prossimo Parlamento. Cristiano Tomei, della Cna Balneatori, spiega: «La mini proroga dei cinque anni non è frutto della nostra autorevolezza. Dobbiamo far valere le nostre ragioni: il nostro sistema balneare poggia sullo sviluppo costiero, che deve essere inserito al primo punto delle agende politiche». La risposta dei politici presenti qual è stata? Il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, delegato nazionale Anci al demanio marittimo, si è scagliato contro il sistema: «Dei 650 sindaci interessati, più del 90% è contrario alla direttiva Bolkestein. L’Europa non conosce l’Italia: il demanio è invendibile. A Bruxelles ci sono troppi burocrati e funzionari che non sanno niente dei nostri problemi». Il segretario del Pd della provincia di Teramo, Robert Verrocchio, ha aggiunto: «I balneatori non sono come gli ambulanti che si possono spostare. Il turismo è uno dei pochi settori che tira di più e non va offeso». «Ai nostri candidati», sostiene il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio (Udc), «dobbiamo chiedere un impegno forte. Questo è un Paese che non funziona. La direttiva è solo una “stupidità”».

 

Riportiamo, altresì, i servizi dell’emittente Tv6 (qui sotto) e di Tg3 Abruzzo (visibile a questo link) che hanno seguito l’intera assemblea:

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cna Balneari

Cna Balneari è la sezione di Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) che associa i titolari di stabilimenti balneari.
Seguilo sui social: