Questo il testo della lettera che i sindacati Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneatori e Assobalneari-Confindustria hanno inviato ai loro associati per invitarli alla manifestazione organizzata a Roma contro le evidenze pubbliche degli stabilimenti balneari.
Caro collega,
Mercoledì 18 aprile 2012, a Roma, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, piazzale J.F. Kennedy, con inizio alle ore 10,30 le nostre Organizzazioni hanno indetto una grande manifestazione dal titolo "CONFISCARE 30.000 IMPRESE BALNEARI SERVE ALL’ITALIA? Lo chiediamo ai nostri Amministratori", e alla quale chiediamo a tutti i balneari italiani di partecipare.
Abbiamo tutti ben chiaro quello che non vogliamo: che le nostre aziende ci vengano tolte e messe all’asta. Abbiamo tutti ben chiaro quello che vogliamo: continuare a fare il nostro lavoro al quale abbiamo dedicato, con le nostre famiglie, risorse economiche, impegno, energie ed entusiasmo così da crearne una peculiarità italiana che distingue positivamente nel mondo il nostro turismo balneare.
Queste cose, assieme a molte altre, le abbiamo dette e scritte in maniera chiara il 23 febbraio scorso ai ministri Moavero Milanesi e Gnudi. Queste cose le continueremo a dire sino a quando ci sarà data una risposta positiva e sicura. Queste cose le diremo tutti assieme, con compostezza e forza, il 18 aprile prossimo.
Abbiamo pensato di dare alla manifestazione un taglio fortemente istituzionale coinvolgendo quali attori i sindaci delle nostre città, i presidenti delle province, i presidenti e gli assessori delle Regioni bagnate dal mare oltre che, ovviamente, ministri e parlamentari.
È in modo particolare ai sindaci che ci rivolgiamo e chiederemo, anche attraverso il vostro impegno e le vostre pressioni, di essere tutti presenti a Roma e di essere i protagonisti principali di una manifestazione nella quale la presenza di tante sciarpe tricolori, e la testimonianza di tanti sindaci quante sono le regioni bagnate dal mare, confermerà l’importanza che le imprese balneari hanno sull’economia turistica delle loro città e quanto queste imprese familiari abbiano connotato e contribuito in maniera determinante a fare delle nostre località veri e propri volani di crescita economica, di sviluppo e di occupazione. I nostri sindaci, come noi, chiedono che a queste imprese e alle loro città sia garantito un futuro che possa trarre la sua forza nella competizione internazionale anche dalla nostra capacità di coniugare l’esperienza e la tradizione del passato con l’ innovazione tecnologica, culturale e le esigenze dei tempi d’oggi. E, ne sono certo, lo chiederanno con forza anche loro al Governo e all’Europa.
Il 18 aprile a nessuno sarà consentito di sottrarsi al dovere di venire a Roma e di delegare ad altri una presenza che, al di là delle parole e degli slogan e proprio perché mai così numerosa, rappresenterà davvero quanto grande sia la preoccupazione di 30.000 famiglie e, nel contempo, quanto sia anche più grande la volontà e la determinazione di quelle famiglie di difendere il loro lavoro, le loro imprese e il futuro dei figli. Quindi, caro collega, le scuse lasciamole da parte. Ognuno senta il dovere di non mancare. Noi vi aspettiamo.
Un caro saluto.
Riccardo Borgo (presidente Sib), Vincenzo Lardinelli (presidente Fiba), Cristiano Tomei (presidente Cna Balneatori), Fabrizio Licordari (presidente Assobalneari)
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