Attualità

Concessioni demaniali, il governo sarà al lavoro?

A 36 ore dalla riunione straordinaria del consiglio dei ministri, ancora nessuna notizia ufficiale sul contenuto del maxiemendamento

di Alex Giuzio

Sono giorni di fuoco quelli di inizio novembre per i balneari italiani. Il nervosismo è alto: entro il 28 dicembre, cioè fra meno di due mesi, l’Italia dovrà trovare una via di uscita dalla direttiva Bolkestein. Ma il governo potrebbe risolvere la questione già in questi giorni: mercoledì sera, infatti, si è tenuta una riunione straordinaria del consiglio dei ministri per discutere di un maxiemendamento alla legge di stabilità da approvare in tempi brevi, per uscire dalla crisi economica che sta gravando sempre di più sul nostro paese.

I balneari italiani sono stati per tutto il giorno di mercoledì e di ieri con le orecchie in allerta, forti delle recenti indiscrezioni del quotidiano Libero che affermavano una soluzione della direttiva Bolkestein a favore degli attuali concessionari (vedi www.mondobalneare.com/articoli/250). Ma nonostante tutti restino continuamente sintonizzati in ogni sito web che possa dare informazioni sul maxiemendamento, a 36 ore dalla riunione il suo contenuto è ancora misterioso. Tratterà o no delle concessioni demaniali?

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Per ora, nessun comunicato stampa governativo ha fornito alcuna informazione sul testo del maxi emendamento. Sono però uscite numerose indiscrezioni su quotidiani e notiziari online, ma anche queste non hanno citato le concessioni demaniali. Tra le fonti più autorevoli c’è senza dubbio il Sole 24 Ore, che ieri nella sua edizione online ha parlato di un "avvio del processo di dismissione del patrimonio pubblico con la costituzione di un fondo da 60 miliardi e la valorizzazione degli immobili della difesa, per incidere sul debito pubblico" come possibile misura del maxiemendamento (tratto da questo articolo). Questa è l’unica informazione in mano ai balneari, ma si tratta di una notizia ancora troppo generica e insicura per essere valutata.

Le indiscrezioni sono molte, ma gli operatori balneari sono in attesa di certezze, anche se vige già un clima di sfiducia: l’opinione comune è che il governo non abbia preso in considerazione la questione, seppure urgente, della direttiva Bolkestein. A dimostrare l’aria di tensione che vola sulle coste di tutta la penisola, c’è l’iniziativa di Movimento Balneare, che mercoledì pomeriggio ha invitato tutti i balneari a inviare all’indirizzo patrimonio@agenziademanio.it la seguente mail:

 Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Ill.mo Presidente,

È con piacere che veniamo ad apprendere dalla rassegna stampa del sito web del Governo Italiano della volontà politica di codesto esecutivo di trattare con l’Unione europea la deroga o l’esclusione dalla direttiva servizi (Bolkestein) delle imprese turistico balneari ed il conseguente rinnovo delle concessioni demaniali marittime agli attuali concessionari per un periodo di 30 anni pagati anticipatamente.

Vista la ristrettezza dei tempi per la revisione della direttiva servizi 123/2006/CE ( Bolkestein), entro il 28 dicembre 2011,

Tenuto conto dell’attuale assenza di investimenti da parte dei concessionari che il 31/12/2015 vedrebbero mettere a gara la propria concessione sulla quale hanno investito le fatiche di una vita,

Tenuto conto inoltre della gravissima crisi economica che per questa paradossale situazione stanno affrontando le aziende dell’indotto,

Rispondiamo positivamente a questa strada intrapresa dal Governo per la salvaguardia di 30.000 piccole e medie imprese ed auspichiamo una rapida soluzione per rilanciare l’economia del settore.

Balneari in Movimento.

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