agli On.li Capigruppo della Camera dei Deputati
agli On.li Capigruppo del Senato della Repubblica
Il sottoscritto Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna Balneatori,
PREMESSO CHE
- la delega contenuta nell’articolo 11 della legge 217/2011 (legge Comunitaria 2010) ha portato il Governo alla elaborazione di una bozza di decreto che ha trovato l’immediata opposizione di tutti i concessionari balneari marittimi, delle principali associazioni di categoria, nonché le opposizioni dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni;
- il contenuto della suddetta bozza di decreto ha indotto importanti esponenti politici a chiedere l’accantonamento del provvedimento;
- la delega in questione, di fatto, non tiene conto né della volontà ripetutamente espressa dal Parlamento italiano di tutelare le peculiarità dell’imprenditoria balneare attualmente in attività, né delle raccomandazioni contenute nella Risoluzione 27 settembre 2012 del Parlamento europeo;
- il Governo ha dimostrato la propria intenzione di voler procedere alla regolamentazione del settore prescindendo da una indispensabile concertazione con Regioni, Province, Comuni e associazioni di categoria;
- la Commissione europea, con nota IP/12/880 del 3 agosto 2012, ha espresso compiacimento nei confronti dell’iniziativa spagnola di procedere a una nuova regolamentazione del demanio marittimo locale, con prolungamento dei termini di godimento da 30 a 75 anni. La situazione spagnola, sia pure con fondamentali differenze rispetto a quella italiana, evidenzia la precisa volontà politica del governo locale di tutelare gli investimenti effettuati sul demanio marittimo e la conseguente inequivocabile disponibilità della Commissione europea a questo riguardo;
- l’approvazione della legge Comunitaria 2010 ha fortemente accentuato le ripercussioni negative le cui avvisaglie si erano avute dopo la conversione in legge del decreto Milleproroghe 2009, avvenuto con legge 25/2010. Parliamo del blocco degli investimenti, che dopo tale data è divenuto quasi totale, con ripercussioni sulla qualità del servizio e con il rischio concreto di sviare i tradizionali flussi di clientela. Parliamo delle possibili negative ripercussioni sull’occupazione. Parliamo del crescente rischio di insolvenza per le imprese indebitate con il sistema bancario, la quasi totalità. Circostanze queste che pesano e peserebbero profondamente sull’economia costiera e sull’economia nazionale, già seriamente provate dalla crisi economica, determinando motivi di pubblico interesse.
Tutto ciò premesso,
CHIEDE
che si valuti l’immediato ritiro della delega contenuta nell’articolo 11 della legge n. 217 del 15 dicembre 2011.
Con osservanza.
Roma, 5 novembre 2012
Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna Balneatori
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