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Casanova: “Governo di incapaci, stanno distruggendo il turismo”

Il patron del Papeete ed eurodeputato della Lega è furioso per le misure di lockdown. E si dice pronto a occupare il parlamento.

«Siamo fermi, non sappiamo quello che potremo fare per salvare la stagione, per colpa di questo governo di incapaci». Massimo Casanova, patron del Papeete Beach di Milano Marittima nonché eurodeputato della Lega, non nasconde di essere «incazzato a morte», perché non è arrivata nessuna proposta per «noi imprenditori» a un mese e mezzo dall’inizio del lockdown deciso dal premier Giuseppe Conte come misura di contenimento per la pandemia del coronavirus.

In un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, Casanova esprime così la sua preoccupazione: «Dobbiamo rendere conto ai nostri dipendenti, quasi 450 solo al Papeete, ma fino a ieri nessuno parlava della sorte degli stabilimenti balneari. Se il governo non ci dice “piano A” o “piano B”, noi non ci possiamo organizzare. Siamo in attesa». Il noto stabilimento balneare romagnolo, dove lo stesso leader della Lega Matteo Salvini è solito passare le vacanze agostane (l’ultima, la scorsa estate, è entrata nella storia politica per la crisi di governo), doveva aprire già per Pasqua: «Invece siamo fermi», sbotta Casanova. «Noi programmiamo un anno per l’altro, il Papeete ha una sua agenda con musica, concerti e ospiti, ma non ci stanno dando possibilità di organizzare nulla. Siamo allibiti, è un governo di incapaci».

Queste le proposte dell’imprenditore romagnolo per far ripartire il settore: «Io darei un incentivo alle famiglie italiane che vanno in ferie, sempre se sarà possibile, per fare vacanze in Italia, ma sono responsabilità che spettano al governo, che invece non decide nulla». Casanova pensa anche a «un bonus oppure uno sconto sulle tasse. Certo, di disco, musica, concerti e cocktail nessuno parla. E se si potrà ripartire, immagino non ci sarà grande affluenza. Io vedo difficile la riapertura, nessuno ci dà certezze e andare al mare con le mascherine non è il top».

«Dopo il tre maggio sarei per andare in piazza, per dare uno scossone», continua Casanova. «In molti mi chiedono un segnale, noi non ce la facciamo più. Il governo ha messo in capo una politica di austerità che ci sta distruggendo. Qui aspettiamo di sapere che cosa decideranno, va data risposta a migliaia di imprese, lo dobbiamo pretendere, a costo di andare tutti a Roma a protestare. Lo dico da imprenditore, non da leghista: se non ascoltano le imprese siamo finiti, ci dobbiamo ribellare a questa situazione, a costo di andare a occupare il parlamento. Non possono tenerci rinchiusi, fanno e brigano e tengono in casa gli italiani. Tutti gli imprenditori sono imbestialiti, da nord a sud, perché questo è il culmine di una politica di austerità inaugurata da Monti, che arriva a oggi e che non ha portato nulla di buono. Anzi, io credo che ci sia dietro una regia, i poteri forti, penso che dall’estero puntano a distruggere tutto, per poi comprare in Italia per due euro: ci sono le spiagge, gli alberghi, le strutture turistiche e loro mirano a quello. Sono gli stessi poteri forti, quelli finanziari, che hanno fatto cadere Berlusconi, con la scusa dello spread».

Conclude l’eurodeputato e imprenditore: «Se salta la stagione estiva, il 50% delle strutture ricettive vanno in mano alle banche, tutti avranno debiti, mentre ci sono i mutui da pagare. Ricordiamoci che la criminalità ha tanta liquidità da mettere in circolazione, proprio mentre il governo è riuscito ad affamare il popolo, visto che al sud c’è già gente che non ha da mangiare. Si corre il rischio di finire in mano alla criminalità».

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