«Il tavolo interministeriale tra governo e associazioni di categoria dovrà servire a trovare le condizioni ideali per poter eseguire la mappatura del demanio marittimo al fine di verificare se la risorsa sia scarsa o meno: in base ciò si determina se la direttiva Bolkestein debba essere applicata o meno, ed eventualmente si fanno i decreti attuativi». Lo ha detto il senatore della Lega Massimiliano Romeo venerdì a Loano, nel corso dell’incontro “Balneari e politica a confronto” organizzato dal Carroccio. Il tavolo interministeriale a cui si riferisce Romeo è quello previsto da una norma dell’ultimo decreto milleproroghe, che ha esteso la validità delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024 e disposto che il governo convochi i sindacati balneari per concordare i contenuti della riforma.
«La politica non può più permettersi di fare campagna elettorale sui balneari, va trovata una soluzione per far sì che gli imprenditori del settore possano lavorare con più serenità senza aspettare passo passo una deroga o l’altra», ha aggiunto il senatore. «L’Italia è un paese strano di fronte alle direttive, non esiste via di mezzo: o non le applica, e arrivano le sanzioni, oppure le applica in maniera stringente al massimo».
«Nel nostro emendamento – ha sottolineato Romeo – c’era una proroga legata non tanto alla questione dell’inizio del gare, bensì al fatto che se i sindaci si fossero trovati di fronte ad alcune problematiche particolari avrebbero potuto avere un anno ulteriore in più, per poter capire bene come espletare queste gare. È chiaro che devono essere fatti i decreti attuativi e anche su questo si è dato più tempo al governo per approfondire prima di arrivare all’emanazione di questi decreti».
«Questa è una strada che può essere utile per rispettare le normative europee, cercando anche di venire incontro a quelle che sono le esigenze degli stabilimenti balneari, per tutelare le tante imprese che ci sono», ha concluso il senatore della Lega. «In questo momento è in vigore la legge sulla concorrenza che è stata votata e portata avanti col governo Draghi, però un tentativo da questo punto di vista era giusto farlo e adesso vediamo questo tavolo quando verrà convocato, perché è in capo comunque alla presidenza del consiglio».
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