La Campania è in questi giorni al centro dell’attenzione in materia di concessioni balneari. C’è grande attesa per l’imminente arrivo a Napoli del ministro agli affari regionali Enrico Costa e del deputato Sergio Pizzolante, rispettivamente coordinatore e relatore del disegno di legge-delega che intende riordinare l’intera gestione delle concessioni demaniali marittime.
L’appuntamento è per dopodomani, mercoledì 12 aprile alle ore 16.30 presso l’Arenile di Bagnoli, in un incontro pubblico organizzato da Federbalneari Italia e Assobalneari Campania (clicca qui per leggere il programma completo) che servirà a fare il punto sul settore balneare sia a livello nazionale che regionale, insieme ai maggiori responsabili della riforma. Nel frattempo, il clima si è però fatto rovente a causa della decisione, da parte dell’Agenzia del Demanio, di applicare gli esorbitanti canoni Omi a circa 150 stabilimenti balneari di Castel Volturno, che rischiano ora la chiusura.
Per meglio comprendere tutte queste questioni, abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Cecoro, presidente Assobalneari Campania.
Antonio Cecoro, in Campania state continuando a lavorare per ottenere le concessioni pluriennali dalle amministrazioni comunali. Perché credete in questa strada?
Abbiamo sempre puntato su questa possibilità poiché è la maniera più veloce per ottenere la necessaria sicurezza sulle nostre concessioni, dal momento che si applica semplicemente una legge già in vigore, contenuta nell’articolo 18 del Codice della Navigazione. In tanti ci hanno deriso per avere intrapreso questo percorso, ma noi abbiamo solo ragionato da veri imprenditori, sostenendo che ci deve essere riconosciuto un congruo termine per ammortizzare gli investimenti che vogliamo intraprendere. Si tratta di un concetto più che elementare. E ora che il governo si è allineato su questa strada, finalmente non siamo più soli.
Dopo che la Toscana ha fatto da apripista, anche noi in Campania abbiamo chiesto agli enti locali di approvare degli atti deliberativi che andassero a disciplinare le modalità per far sì che gli attuali concessionari, prima dello scadere dei loro titoli, possano fare richiesta di rinnovo a fronte di un piano di investimenti, con un termine congruo e compreso tra minimo 6 massimo 20 anni.
Nel frattempo, è arrivata la richiesta di applicazione dei valori Omi a tutte le concessioni balneari di Castelvolturno (vedi notizia). Come vi opporrete a questo accaduto?
Siamo di fronte all’ennesima allucinazione di qualche funzionario dell’Agenzia del demanio e dell’amministrazione comunale, contro cui abbiamo già intentato una serie di cause negli ultimi dieci per analoghe decisioni ingiustificate, da cui siamo sempre usciti vittoriosi.
Con questo caso dei canoni Omi, tali funzionari sono riusciti a sbalordirci ancora di più: si tratta dell’unico Comune costiero italiano dove è stato chiesto ai 150 concessionari balneari di applicare la norma sui valori Omi in maniera completamente distorta, addirittura chiedendola su alcune concessioni che non hanno alcuna struttura, ma solo sabbia! Avremmo voluto evitare di impugnare anche questa delibera, ma purtroppo non ci resterà che recarci ancora in tribunale e siamo sicuri di essere dalla parte della ragione.
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