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Baldini e il Partito dei balneari: ‘Ecco come ottenere la proroga’

L'ex senatore lancia l'idea di un partito che possa influenzare le prossime elezioni. E riesuma un'importante possibilità: presentare entro la fine di quest'anno un piano di investimenti che permetta all'imprenditore balneare di ottenere una proroga per la sua concessione.

L’avvocato Massimo Baldini lancia il "Movimento politico dei balneari" e ricorda a tutti gli stabilimenti che hanno 40 giorni di tempo per preparare la documentazione e chiedere una proroga in base ai propri investimenti. Una possibilità nota già da tempo, seppure incerta, che è stata riesumata dall’ex senatore di Forza Italia suscitando l’interesse dei balneari che ancora non ne erano al corrente.

Il partito dei balneari

Baldini ha scelto la celebre Capannina di Forte dei Marmi per dare vita, lo scorso sabato, a quello che vuole essere «un movimento politico per la difesa dei diritti dei balneari; un partito dei bagni che sia decisivo al ballottaggio e, grazie all’Italicum, decida chi governerà in Italia». Un’ambizione grande ma già ben definita: dopo il battesimo toscano «si andrà in Abruzzo, nel Lazio e in Liguria; e infine a Roma per la convention nazionale».

Nella sua carriera da senatore, Baldini fu l’autore della legge che definì il rinnovo automatico delle concessioni balneari ogni sei anni, poi abrogato dal governo Monti per adeguarsi alla direttiva Bolkestein. È grazie alla sua popolarità tra i balneari e alla sua sincera volontà di difenderli che Baldini ha fatto il pieno alla Capannina, e intende farlo anche nei prossimi appuntamenti regionali. Anche se i numeri per costituire un partito sembrano piuttosto stretti – in Italia si contano circa 30 mila imprese balneari e 300 mila addetti – l’ex senatore ha lanciato questa idea come l’unica strada, a suo parere, per contrastare la minaccia delle evidenze pubbliche. «Fermo restando il lavoro delle associazioni di categoria, io sto pensando a qualcosa d’altro. Non credo che si possa arrivare alle evidenze pubbliche e poi farvi uscire dalle vostre azienda. In che modo poi, militarmente? In Italia sarebbe un dramma sociale non da poco. E per darli a chi?».

La richiesta di proroga

Prima di chiudere il suo appello, Baldini ha annunciato che organizzerà una riunione apposita per illustrare come redigere la documentazione che potrebbe permettere a ogni singolo imprenditore balneare di ottenere una proroga della sua concessione.

La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2015, perciò rimangono appena 40 giorni di tempo. In sostanza, la speranza è che – soprattutto in caso la Corte di giustizia europea dichiari invalida la proroga al 2020 – il singolo imprenditore possa preparare un piano di investimenti in base al quale chiedere allo Stato una proroga della propria concessione.

«Ho invitato un funzionario del Ministero delle infrastrutture a essere presente alla prossima riunione – ha spiegato Baldini – e ho chiesto di descrivere per iscritto come preparare la domanda. Il dubbio principale era se fosse necessario o meno presentare la documentazione completa sull’investimento da fare per ottenere questa proroga; e il ministero mi ha risposto che basta presentare la domanda in cui si illustra un semplice progetto». Baldini ha anche annunciato che, alla prossima riunione tecnica con i funzionari del ministero, cercherà di ottenere un fac simile della domanda in modo da evitare fraintendimenti.

L’ex senatore non ha comunque nascosto che questa possibilità è un palliativo, dall’esito del tutto incerto ma comunque da non trascurare. «Non saranno le vie giuridiche o giudiziare a salvare le imprese balneari – ha concluso l’avvocato – ma solo un’azione politica».

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