Un gruppo di investitori cinesi sta tentando di impadronirsi delle spiagge pugliesi, nonostante la contrarietà della pubblica amministrazione. C’è infatti una società di Shangai dietro al maxi-progetto per il lungomare di San Gregorio e Felloniche, località balneare di Patù in provincia di Lecce, dove il Comune ha di recente aperto un bando per la riqualificazione del litorale.
Nei giorni scorsi qualcuno si è accorto che nel sito della società londinese Javeline Consultants è presente un avveniristico progetto, intitolato “Salento Beach Club – Golden Sunset“, che dà già per scontato l’intervento sul lungomare di San Gregorio: «Il progetto unico – si legge infatti sul sito – prevede una lussuosa casa al mare e un pontile galleggiante che si estende in mare per 80 metri per 11 di larghezza. La concessione pubblica è stata assegnata alla Kire Immobiliare srl, di cui Javeline Consultants è azionista di minoranza. I permessi finali dovrebbero arrivare entro settembre 2018 e il resort sulla spiaggia è programmato per l’apertura all’inizio dell’estate 2019».
Il problema è che dietro alla Kire Immobiliare srl, con sede a Lecce, c’è in realtà l’acronimo di Konosko International Real Estate, società che “offre servizi professionali a clienti cinesi che vogliono investire nel settore immobiliare in Italia”. Con sede principale a Shanghai e in Cina da 22 anni, ora il gruppo ha puntato su San Gregorio, in particolare sul promontorio che segna la parte sud della baia. E come emerge chiaramente dai rendering del progetto, l’intenzione è di installare lettini e ombrelloni sul pontile nonché una piscina sul mare, aprendo dunque un vero e proprio stabilimento balneare.
Non appena le voci hanno cominciato a girare tra i cittadini, la mobilitazione è stata immediata, con un nutrito flash mob organizzato dal comitato “San Gregorio Libero“. Ma l’assessore comunale di Patù Gabriele Abaterusso ha dato subito il suo stop: «Non è stata ancora rilasciata alcuna concessione a progetti di stabilimenti balneari nelle marine di San Gregorio e Felloniche. Ci sono solo delle proposte presentate in municipio, ma è nostra intenzione modificare il Piano delle coste comunale per impedire qualsiasi privatizzazione della costa».
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente nazionale del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, Antonio Capacchione: «Questa notizia – ha commentato – conferma che sono reali, e non un artificio polemico, le nostre considerazioni sul rischio che l’applicazione della Bolkestein comporti l’assalto di grandi gruppi stranieri alle nostre spiagge, con conseguente espulsione dal settore di quelle famiglie che hanno costruito questo pezzo dell’economia e della storia del nostro paese, oltre all’inevitabile snaturamento di questo elemento del nostro “made in Italy”».
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