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Arriva la legge per punire le previsioni meteo sbagliate

Scatta l'obbligo per i portali web di diffondere solo bollettini scientifici e di avere un meteorologo garante della correttezza. L'Agcom sanzionerà gli allarmismi.

Arriva una legge per impedire le false previsioni meteo che danneggiano le località turistiche: d’ora in poi, chi divulga bollettini sul tempo atmosferico dovrà sottostare a delle precise regole che garantiranno la scientificità delle informazioni diffuse. Con l’obbligo di un meteorologo professionista che risponderà legalmente di eventuali informazioni imprecise e l’Agcom che potrà sanzionare le notizie prive di base scientifica.

L’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico paese dell’Unione europea a non avere ancora una regolamentazione sulle previsioni meteo. Con il decreto, una volta approvato, «si impedirà invece che chiunque possa aprire un sito e divulgare informazioni fasulle o fai-da-te», illustra il deputato Tiziano Arlotti (Pd), promotore della legge che «tutela sia i turisti che i titolari di attività che dipendono dai meteo, come alberghi e stabilimenti balneari».

Scopo del testo, presentato oggi alla Camera dei deputati, è infatti evitare il critico fenomeno dei portali web e delle app che diffondono bollettini allarmistici al solo scopo di guadagnare click e quindi introiti pubblicitari. «Oggi, con le vacanze mordi e fuggi – ha esordito Arlotti – i turisti pretendono sempre il sole e non si mettono in viaggio in caso di annunciato maltempo. Il problema è che spesso queste previsioni non sono scientifiche, perciò si rivelano inesatte e generano notevoli danni alle attività economiche, soprattutto d’estate nelle località balneari».

Non a caso, più volte le associazioni degli imprenditori turistici hanno annunciato delle class action contro alcuni portali colpevoli di gonfiare eccessivamente le previsioni meteo. Solo nello scorso mese di giugno è capitato in almeno due weekend, soleggiati nonostante le allerte di questi portali e app. Ma lo storico degli “errori”, e dei conseguenti danni economici, è molto elevato. E così, il deputato del Partito democratico si è fatto promotore di una proposta richiesta a gran voce da tanti imprenditori esausti degli pseudo-meteo.

Arlotti ha detto di avere studiato «la legislazione di 30 paesi, non solo europei, prima di varare questa proposta», che classificherà di “rilevante interesse nazionale” la disciplina delle previsioni meteo, «in virtù del loro forte impatto emozionale sulla popolazione». Inoltre, la nuova legge si propone di «mettere in rete le Arpa regionali che sono le stazioni più affidabili ed efficienti nel diramare i bollettini meteo» e di «istituire un nuovo dipartimento di “Servizio meteorologico nazionale distribuito” in seno alla Protezione civile, dotato di autonomia scientifica, tecnica, amministrativa, organizzativa e operativa, fondato su precise competenze e responsabilità per svolgere compiti operativi, organizzativi e tecnico-scientifici nel campo della meteorologia e della climatologia».

Il testo, spiega sempre Arlotti, imporrà a tutte le attività che trattano e diffondono previsioni meteo di avere un codice di autoregolamentazione secondo dei criteri che saranno definiti da un successivo decreto attuativo. Sarà l’Agcom a vigilare e sanzionare le notizie che violeranno i principi di scientificità, basati sui vincoli stabiliti dall’Organizzazione mondiale della meteorologia. Un po’ come avviene per le testate giornalistiche che hanno un direttore responsabile, anche i bollettini meteo saranno obbligati a indicare un meteorologo che funga da garante delle corrette informazioni, con criteri professionali e formativi che saranno definiti direttamente dal Ministero dell’istruzione. E gli errori non saranno perdonati: «Laddove i dati non saranno stati elaborati direttamente – spiega Arlotti – chi pubblica i bollettini dovrà dichiarare la fonte originale e soprattutto dovrà mettere in evidenza, a posteriori, se le sue previsioni si sono rivelate esatte o meno. Questo fungerà come una sorta di indice di affidabilità». Impedendo di conseguenza che si pubblichino i meteo dei prossimi venti giorni, quando «è noto che la scienza può farci anticipare il tempo atmosferico solo entro le 72 ore».

Il testo di legge, ha concluso Arlotti, «sarà presto sottoposto all’attenzione delle associazioni dei consumatori, degli imprenditori turistici e degli scienziati per renderlo più efficace prima di portarlo all’attenzione del parlamento».

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