L’Anci sembra volere accettare l’evidenza pubblica delle concessioni demaniali marittime. Almeno, questo è ciò che emerge dalle parole di Luciano Monticelli, delegato Anci al demanio marittimo, che ha proposto la creazione di una fantomatica "Rete delle città del mare". Il problema è però nel suo commento alla direttiva Bolkestein, così riportato dal comunicato stampa dell’Anci (vedi qui):
«L’Anci deve attivarsi con forza per rassicurare le imprese balneari. Imprese che hanno fatto la storia del nostro Paese. Per questo ho chiamato a raccolta i sindaci delle città di mare, con i quali intendo istituire un vero e proprio coordinamento in grado di rapportarsi con gli organismi competenti». Monticelli è infatti del parere che le imprese balneari influiscano in misura importante sull’economia turistica delle città, e che la disciplina in questione vada ripensata in maniera differente per ciò che riguarda le vecchie concessioni. «È necessario – continua infatti il delegato Anci – immaginare una soluzione che tenga conto anche degli investimenti effettuati dagli operatori del settore negli ultimi anni e che, pertanto, dia la possibilità ai balneatori di ammortizzare le somme spese. L’auspicio – conclude – è quello di cercare insieme una soluzione condivisibile e, soprattutto, praticabile, che non generi squilibri o posizioni di vantaggio ingiustificate».
L’interpretazione delle parole di Monticelli (nella foto) può essere molto aperta, ma è certo che non parla della deroga chiesta a gran voce dai sindacati balneari. Che il rappresentante dei comuni costieri non abbia capito l’importanza di evitare le evidenze pubbliche?
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