Attualità

Spiagge, si alza l’attenzione sul tema delle aste

Anche la tv generalista comincia a parlare dei problemi dei balneari. Ma la tensione resta alle stelle.

di Alex Giuzio

Da quando è stata diffusa la bozza del decreto liberalizzazioni del governo Monti (vedi qui), la questione delle concessioni demaniali marittime e della loro eventuale messa all’asta ha cominciato ad avere una vasta eco nel dibattito pubblico italiano. E questo nonostante la bozza sia stata in seguito smentita dal governo stesso.

L’apice dell’attenzione sui problemi dei balneari italiani, che rischiano di perdere i sacrifici e gli investimenti di tre o quattro generazioni, è stato raggiunto ieri sera in una vetrina fondamentale: la trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio. Il conduttore ha detto queste testuali parole:

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Chi ha acquistato dalle mie parti, in Liguria, le concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari pagandole moltissimo – perchè tu ti compri un lavoro perchè poi sai che un giorno rivendarai la tua concessione esattamente come una liquidazione – allora i casi sono due: o [lo Stato] rimborsa a prezzo di mercato quello che è stato comprato, disponedone poi come meglio vuole, oppure provochi un danno che rischia seriamente di portare alla soglia di povertà moltissime persone che oggi vivevano bene

Si tratta di una posizione apertamente contro la strada delle liberalizzazioni intrapresa dal governo Monti; una dichiarazione che potete ascoltare nel video qui sotto, a partire circa dal terzo minuto:

Insomma, pare proprio che sia stato esaudito il desiderio del presidente dell’Itb Giuseppe Ricci, che il mese scorso auspicava che la tv generalista affrontasse degnamente il problema dei balneari (vedi la lettera di Ricci). Quello di Fazio è stato solo un accenno, ma si tratta di un accenno molto importante in una trasmissione vista da milioni di italiani.

E sono proprio gli italiani comuni, quelli cioè che costituiscono l’opinione pubblica, la vera speranza dei concessionari demaniali marittimi: la televisione influenza infatti notevolmente le loro idee, e certo sono meglio i trenta secondi dedicati ieri sera da Fazio rispetto all’intera puntata di Report mandata in onda circa un anno fa, che ha gettato fango sui balneari italiani, applicando l’esempio di Ostia (dove purtroppo si fa pagare l’ingresso alla spiaggia) all’intera penisola, e decretando così l’odio dell’opinione pubblica che non conosce la vera realtà delle spiagge.

Un appoggio del popolo italiano, invece, potrebbe finalmente far cambiare idea al governo italiano ed europeo sulla messa all’asta delle concessioni demaniali marittime.

La tensione resta però alta: si avvicina infatti la scadenza del 31 gennaio, entro la quale i rappresentanti dei sindacati balneari dovranno inviare al governo una proposta unitaria per risolvere la direttiva Bolkestein; proposta che sarà discussa il 23 febbraio in un incontro tra i ministri Piero Gnudi ed Enzo Moavero Milanesi e i rappresentanti di sindacati e Regioni costiere.

I sindacati stanno certamente lavorando su questa importantissima proposta, ma i balneari comuni sono all’oscuro del suo contenuto. Alcuni avrebbero preferito un’assemblea pubblica per discutere le linee guida, ma i sindacati hanno deciso di lavorare autonomamente, probabilmente perché si appoggeranno al documento unitario approvato all’unanimità lo scorso 22 ottobre nel corso del Sun di Rimini. Ma il Comitato Salvataggio Imprese e Turismo non ci sta, ed esige informazioni più chiare: in questo senso va l’e-mail inviata proprio oggi a tutti i sindacati nazionali (vedi qui).

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