di Alex Giuzio
Potrebbe essere la nuova legge di Stabilità a salvare finalmente i concessionari balneari pertinenziali, ovvero i circa 300 imprenditori di spiaggia colpiti dallo spropositato aumento dei canoni demaniali a causa dell’applicazione dei valori Omi. Tra i 306 ordini del giorno presentati ieri da tutte le varie forze politiche alle legge di Stabilità dopo l’approvazione alla Camera, ne è stato infatti accolto uno di Sergio Pizzolante (Ncd) volto ad abolire i maxi canoni delle concessioni pertinenziali, che hanno raggiunto cifre fino a 300 mila euro all’anno, mandando qualche centinaio di imprese sull’orlo del fallimento.
«L’impegno del mio ordine del giorno – spiega Pizzolante – è di spostare i pagamenti dei canoni pertinenziali, anche in riferimento ai contenziosi aperti, in attesa della legge di riordino delle concessioni demaniali marittime». L’intento del governo Renzi, dichiarato dal sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi, era di includere la revisione dei maxi canoni nell’imminente riforma generale del demanio marittimo; ma per le imprese pertinenziali si tratterebbe di un tempo troppo lungo: il pagamento del canone è inaffrontabile, ma in caso di mancato saldo rischiano di perdere la loro azienda.
La proroga dei maxi canoni, precisa Pizzolante. «potrebbe già essere inclusa nel passaggio della legge al Senato o nel Milleproroghe».
Inoltre, l’ordine del giorno del deputato del Nuovo Centrodestra intende abolire lo smontaggio dei manufatti amovibili a fine stagione – un altro contenzioso che riguarda gli imprenditori balneari di molte regioni italiane. Con l’approvazione dell’odg, spiega Pizzolante, «il governo si è impegnato a emanare direttive nei confronti delle sovrintendenze regionali al fine di consentire il permanere nelle aree date in concessione dei manufatti amovibili, secondo le modalità previste dalle Regioni, già per la stagione appena conclusa».
«Si tratta solo di impegni, e non di norme – precisa Pizzolante – ma vigileremo affinché vengano mantenuti».
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