di Alex Giuzio
Erano in cento, ma valevano trentamila. I balneari che domenica all’alba sono partiti da Viareggio con dodici camper verso Bruxelles sono andati a manifestare davanti alla Commissione europea con grande spirito solidale, allo scopo di difendere i balneari di tutta Italia che rischiano di perdere la propria concessione demaniale a causa della direttiva Bolkestein. E la ‘derovana‘ è stata un successo, perchè la manifestazione ha attirato l’attenzione dei media di tutta Europa sui problemi che i balneari stanno vivendo in questi mesi. Con uno straordinario risultato finale: i tecnici della Commissione europea con i quali i balneari sono riusciti ad incontrarsi hanno riconosciuto il problema, e si sono dichiarati disponibili a trovare soluzioni.
Non si è trattato solo di un viaggio, ma di una vera e propria impresa eroica, perchè la tenacia dimostrata da chi si è recato in camper a Bruxelles la dice lunga su quanto i balneari sono disposti a difendere le spiagge italiane.
Domenica, alle cinque, da Viareggio sono partiti dodici camper e due camion. I camper ospitavano una trentina di persone, tra cui l’europarlamentare Manuela Granaiola (che ha fatto da tramite tra i balneari e i tecnici Ue) e i membri del Comitato salvataggio imprese e turismo, che ha ideato e organizzato la spedizione a Bruxelles. I camion, invece, servivano a trasportare l’attrezzatura da spiaggia necessaria per allestire uno stabilimnento balneare in piazza a Bruxelles. Alla partenza erano presenti le telecamere del Tg3 Toscana, che ha realizzato questo servizio.
I balneari sono giunti a Bruxelles lunedì mattina, e nel primo pomeriggio hanno cominciato a manifestare insieme ai circa settanta colleghi che hanno preferito raggiungere Bruxelles in aereo. Inutile dire che la scenografia allestita, con tanto di felpe di salvataggio e pattino rosso, ha attirato l’attenzione della stampa locale, nazionale e internazionale, nonché dei passanti e dei membri della Commissione europea che si trovavano al lavoro. Tant’è che gli eurodeputati Debora Serracchiani e Leonardo Domenici (Pd), che avevano promesso ai balneari di fissare un appuntamento con i tecnici Ue, sono riusciti nel loro intento: una delegazione di balneari ha avuto un importante colloquio con alcuni europarlamentari, tra cui Martin Frohn. Essenziale è stato anche l’intervento di Carlo Fidanza (Idv).
I balneari hanno giocato benissimo le loro carte, argomentando le loro ragioni, riassunte da Debora Serracchiani nel suo blog: "La direttiva Bolkenstein liberalizza i servizi in Europa e vieta il rinnovo automatico delle concessione demaniali, imponendo che queste vengano messe all’asta ogni sette anni, ma essa non tiene conto delle specificità della situazione italiana, dove le imprese sono tutte molto piccole e attualmente non hanno più certezza di impresa. Gli investimenti sono bloccati e l’intero turismo balneare (trentamila aziende con i rispettivi trecentomila lavoratori) è a rischio". L’avvocato Gianluca Tiozzo e il commercialista Piero Bellandi, inoltre, hanno espresso le proprie opinioni giuridiche, paragonando la tipicità degli stabilimenti balneari italiani a quello dei mercatini tedeschi, che infatti sono stati esclusi dalla Bolkestein. L’esempio è stato azzeccato: Frohn ha capito le ragioni dei balneari, e ha detto che ora l’importante è uscire dalla procedura di infrazione in cui l’Italia si trova per il mancato recepimento della direttiva. Poi, si vedrà attraverso quale strada salvare i balneari.
Ma tutto ciò sarà da risolvere entro in 28 dicembre, termine ultimo imposto dall’Unione Europea perchè l’Italia recepisca la Bolkestein. L’apertura da parte dell’Ue esiste, ma ora "dipende tutto dal governo italiano", come ha detto Frohm durante l’incontro. Per i balneari arriverà un mese di estenuanti battaglie. "Infatti, domani tutti si recheranno a Roma per incontrare il commissario europeo al mercato interno Michel Barnier – spiega l’avvocato Gianluca Tiozzo – mentre io volerò in Germania, a studiare la situazione legale dei mercatini tedeschi per applicarli alla situazione italiana".
Qui sotto, le immagini della spedizione tratte dal sito del Movimento Balneare, che ha raccontato in tempo reale il viaggio della derovana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA