Si è svolto questa mattina, a Roma presso il Ministero del turismo, il tavolo di confronto tra tutte le associazioni sindacali degli imprenditori balneari e il governo, rappresentato dai sottosegretari agli affari europei Sandro Gozi e al turismo Francesca Barracciu.
«Valutiamo assolutamente positivo il confronto odierno – affermano in una nota condivisa Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneatori, Assobalneari-Confindustria, Oasi-Confartigianato e Federbalneari-Confimprese – in quanto da una parte abbiamo constatato la disponibilità e la determinazione del governo a trovare una soluzione condivisa, e dall’altra le nostre proposte unitarie segnano un importante passo in avanti per semplificare il confronto con il governo».
Gli imprenditori balneari hanno, poi, apprezzato il dialogo «franco e costruttivo» espresso dai sottosegretari Barracciu e Gozi, i quali hanno affermato che il governo è intenzionato a portare avanti le ragioni generali del settore, di chi ci lavora e di chi ci ha lavorato, con soluzioni solide.
«Per quanto riguarda la tempistica – conclude il comunicato congiunto – è emerso chiaramente che occorre arrivare quanto prima a una soluzione definitiva del problema, in tempi necessari a elaborare una soluzione adeguata e soprattutto condivisa, che consenta al nostro paese di conservare la tipicità del nostro sistema balneare, che con 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti contribuisce a realizzare il 65% del prodotto turistico».
Secondo Cristiano Tomei, coordinatore Cna Balneatori, si è trattato di «un importante risultato unitario raggiunto dalle sigle sindacali dei balneari».
Qualche retroscena in più lo rivela Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari-Confidustria, che ha divulgato una nota per «scendere su alcuni contenuti dell’incontro che ritengo significativi, al di là del comunicato stampa che abbiamo prodotto insieme alle altre associazioni presenti. Il sottosegretario Barracciu – spiega Licordari – ha iniziato l’incontro spiegando che per affrontare il percorso relativo al riordino della normativa riguardante le concessioni demaniali è intenzione del governo arrivare a una soluzione finale che concili le istanze delle imprese che lavorano da decenni con la normativa europea, avviando una discussione il più possibile condivisa. Il sottosegretario Gozi ha spiegato che il governo non ha rispettato il termine del 15 ottobre per riordinare con una legge il demanio marittimo perché, con la fase di transizione che interessa le istituzioni europee, la Commissione presieduta dal ben noto Michel Barnier è dimissionaria e si deve attendere l’insediamento del nuovo commissario per evitare di adottare un provvedimento con fretta. Ma questo punto è stato uno dei primi posti dal nostro governo all’attenzione del nuovo commissario europeo al mercato interno. Tra le ipotesi che il governo sta prendendo in considerazione, il sottosegretario Barracciu ha evidenziato lo spostamento della linea demaniale, il valore dell’impresa, e i canoni demaniali con un’applicazione diversificata in base alle aree di appartenenza (valenze). L’intervento unitario delle nostre organizzazioni imprenditoriali ha evidenziato come sia necessario un periodo di transizione di almeno 30 anni per le imprese esistenti e la possibilità di dare il via alle evidenze pubbliche per una buona parte di quei tratti di litorali che ancora oggi sono una risorsa ancora disponibile, favorendo l’occupazione giovanile. Visto l’interesse dei nostri interlocutori a cercare di comprendere alcuni aspetti di tipo tecnico, la mia propsta è stata quella di istituire sin da subito un tavolo tecnico composto dagli esperti dei ministeri coinvolti e da quelli che forniranno le associazioni di categoria. La proposta è sembrata apprezzata dal sottosegretario Barracciu, che si farà carico di promuoverla con i ministeri coinvolti nella stesura di queste norme legislative. L’incontro si è concluso con l’assicurazione del aottosegretario Barracciu di voler tutelare il lavoro di chi lo ha svolto e di chi lo sta svolgendo. Infine, una piccola nota che non dobbiamo sottovalutare: il sottosegretario Gozi ha citato per due volte il 2015 come termine di scadenza delle concessioni, e non il 2020. Questo mi sembra molto chiaro ma anche preoccupante».
Questo il commento divulgato da Francesca Barracciu: «Sono molto soddisfatta di questo primo incontro. Abbiamo ascoltato e raccolto con massima attenzione le istanze presentate in maniera unitaria dalle associazioni dei balneari. C’è una nuova attenzione del governo per il settore turismo, anche per quello balneare, che nel paese con più coste di chiunque altro in Europa non può essere considerato marginale, ma al contrario centrale. L’attenzione è massima perché siamo consapevoli della delicatezza della materia che coinvolge il presente e il futuro di migliaia di imprese e il lavoro di decine di migliaia di persone. Per questo, l’incontro di oggi è stato serrato, all’insegna della schiettezza e della volontà di giungere alla soluzione più condivisa possibile. Ci siamo impegnati a compiere tutte le opportune verifiche sull’ammissibilità delle loro proposte e istanze presso l’Unione europea e nel frattempo continueremo a lavorare al tavolo interministeriale presieduto dal ministro Lanzetta per arrivare alla ridefinizione del quadro normativo del settore che sia frutto di dialogo e confronto».
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