Attualità

Di Finizio è sceso dalla gru. ‘Giovedì vedrò il ministro Milanesi’

Protesta estrema, ma obiettivo centrato: il ministro agli affari europei incontrerà l'imprenditore triestino la prossima settimana

di Alex Giuzio

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«Ho deciso di scendere dalla gru Ursus (nella foto) perché sono stato convinto dal prefetto di Trieste, il dott. Alessandro Giacchetti, che c’è una sincera volontà di affrontare e risolvere questo problema da parte di tutti gli organi istituzionali competenti. Tant’è che la prossima settimana incontrerò il ministro agli affari europei Enzo Moavero Milanesi». Comincia così la lettera di Marcello Di Finizio, l’imprenditore 46enne che ha passato tre giorni e tre notti senza cibo in cima a una gru alta ottanta metri ormeggiata nel porto di Trieste, la città in cui Marcello aveva un locale su suolo demaniale. Locale distrutto da un incendio e due mareggiate, alle quali le assicurazioni non porranno rimedio perché la concessione scadrà nel 2013 (nel resto d’Italia il 2015) a causa dell’interpretazione della direttiva europea Bolkestein per mandare all’evidenza pubblica gli stabilimenti balneari italiani.

Il traguardo raggiunto da Marcello non è da poco: se uno sciopero della fame di 54 giorni e una pedalata da Trieste a Roma non erano bastati per attirare l’attenzione dei media e del governo sui problemi dei balneari, l’estremo gesto della scalata dell’Ursus ha finalmente centrato l’obiettivo. «Ho parlato con Francesco Tuffarelli, capo di gabinetto del ministro Milanesi, che ha assicurato la disponibilità di quest’ultimo a incontrarci giovedì: attendo solo la conferma. Mi auguro che questa volta si possa arrivare a un traguardo, che si possa mettere la parola fine a questo calvario istituzionale che ha coinvolto me, la mia attività e altre trentamila imprese italiane». Un calvario che ha portato Di Finizio ad arrampicarsi sull’Ursus nella notte tra domenica e lunedì (vedi notizia precedente), portandolo a scendere solo ieri mattina poco dopo le dieci. «Pensavo di morire», ha detto, non appena sceso, al microfono di Sebastiano Franco della Rai.

Di Finizio, nella conclusione della sua lettera pubblicata oggi, ha ringraziato tutti i colleghi balneari («pochi ma buoni», aggiunge per telefono) che lo hanno raggiunto a Trieste, avendo capito che era necessario mostrare unità della categoria davanti a un gesto così estremo, dettato dalla disperazione di perdere il prezioso frutto dei propri sacrifici. «Ora devo pensare a chi portare con me, in caso mi permettano la presenza di un accompagnatore: un tecnico come Laila Di Carlo sarebbe la persona giusta»

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