di Alex Giuzio
La notizia è arrivata alle ore 20.04 dall’Ansa: Il Senato ha approvato la legge comunitaria 2010, con 258 voti a favore e uno solo contrario. Con questa approvazione, che non ha modificato il testo già approvato dalla Camera, la comunitaria è finalmente diventata legge.
La notizia è di particolare interesse per i balneari italiani, dato che il provvedimento in questione tratta della delega per le concessioni all’uso delle spiagge, aprendo dunque all’uscita dalla procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea contro lo Stato italiano, che ancora non aveva preso alcun provvedimento per attuare la direttiva Bolkestein. La grave mancanza, denunciata più volte dai balneari, proprio oggi era stata ribadita da un comunicato stampa della Regione Veneto, che questa mattina ha approvato una bozza per la regolarizzazione delle concessioni demaniali. Ma non solo: l’incontro dei balneari toscani con alcuni tecnici della Commissione europea, tenutosi la scorsa settimana a Bruxelles dopo la manifestazione della ‘derovana‘, aveva fatto emergere chiaramente il problema: "Prima il governo italiano deve uscire dalla procedura di infrazione, e poi si può studiare la tutela dei balneari italiani", aveva detto Martin Frohn.
Sembra che le numerose mobilitazioni organizzate dai balneari italiani in queste ultime settimane abbiano finalmente ricevuto un riscontro: d’altronde, il governo italiano non poteva attendere oltre l’ultimatum dell’Ue fissato al 28 dicembre. Ora che la procedura di infrazione può essere chiusa dall’Unione Europea, i balneari sperano che la loro categoria sarà tutelata dalle multinazionali che metterebbero le mani sulle spiagge italiane, essendo più forti economicamente nelle eventuali aste. L’approvazione della legge comunitaria, infatti, non significa che i balneari manterranno il diritto di concessione, anzi. La legge è positiva solo perchè fa uscire l’Italia dalla procedura di infrazione e impegna il governo a legiferare sulle concessioni demaniali, ma in ogni caso esclude il rinnovo automatico delle concessioni, in linea con i desideri dell’Ue.
È però certo che insieme alla comunitaria è stato approvato un ordine del giorno che prevede degli adeguati indennizzi ai concessionari attuali, sia in caso di revoca della concessione che della sua cessione a terzi. Una notizia che solleva ma che non basta, perchè le certezze sono ancora troppo poche, dato che un ordine del giorno non ha certo valore legale. Per ora, attenendosi alla legge le cose stanno così: il rinnovo automatico è stato definitivamente cancellato, e l’indennizzo viene erogato solo in caso di revoca della concessione (questo in base all’articolo 42 del Codice della Navigazione), e non in caso di perdita con evidenza pubblica.
Per avere maggiori sicurezze non resta che attendere i prossimi giorni, quando magari qualche ministro si pronuncerà direttamente sulla questione Bolkestein. Su Mondo Balneare pubblicheremo tempestivamente ogni tipo di aggiornamento. Per ora, concludiamo con il commento della senatrice del Pd Teresa Armato, che informa sul contenuto della legge comunitaria e dell’ordine del giorno:
"Apprezziamo l’approvazione al Senato della legge Comunitaria 2010, che prevede, tra l’altro, misure in tema di concessioni demaniali marittime. È fondamentale che con l’approvazione di questa legge si sia chiusa la procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia, che stabilisce nuovi criteri di affidamento e durata delle concessioni demaniali ai gestori di stabilimenti e locali sulla spiaggia. Inoltre, sono soddisfatta anche per l’accoglimento delle nostre proposte, che prevedono un equo indennizzo, pari al valore venale dell’azienda e dell’avviamento commerciale, a favore del concessionario, non solo nei casi di revoca della concessione demaniale, ma anche nei casi di assegnazione a terzi, nonché stabilire la sospensione di ogni eventuale procedura di affidamento delle concessioni esistenti, nelle more dell’emanazione del decreto legislativo delegato. Tuttavia, anche in vista dell’emanazione del decreto legislativo delegato, è necessario continuare a sostenere le imprese balneari e salvaguardare i posti di lavoro e gli investimenti sostenuti. Ho chiesto al ministro, che si è dichiarato disponibile, un incontro con gli operatori del settore". (fonte: NoveColonne ATG)
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