Le attuali concessioni demaniali marittime saranno valide solo fino al 31 dicembre 2023. Il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che dal 1° gennaio 2024 il settore dovrà essere aperto alle regole della concorrenza: in pratica ciò significa che le stesse concessioni dovranno essere messe a gara per rispettare le regole comunitarie, in particolare la direttiva 2006/123/CE conosciuta anche come “Direttiva Bolkestein”.
Lo “stimolo” che ci si attende è quello di incoraggiare la modernizzazione di questa importante asset e tra gli strumenti a disposizione degli attuali concessionari troviamo anche la certificazione delle spiagge secondo lo standard ISO 13009:2018. La certificazione emessa da un ente di certificazione come Istituto Giordano potrà infatti diventare uno degli strumenti qualificanti e premianti per il rilascio delle concessioni stesse e può essere utilizzata dal singolo operatore per dare evidenza della qualità della propria gestione.
Cosa prevede la certificazione spiagge
La norma UNI ISO 13009:2018 rappresenta uno strumento per gli operatori di spiaggia per rendere più “sostenibili” i servizi offerti a turisti e visitatori.
La sostenibilità della proposta è in particolare focalizzata su aspetti di servizio, di sicurezza e di maggior tutela ambientale, il tutto secondo l’approccio degli standard Internazionali che suggeriscono come poter progettare, organizzare e gestire i servizi stessi in una logica di sostenibilità e miglioramento continuo.
I requisiti e le raccomandazioni in essa contenute riguardano sia aspetti direttamente collegati ai servizi offerti sia processi di supporto finalizzati a garantire la qualità dei servizi fruiti dai propri ospiti.
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