di Alex Giuzio
«Sono passati tre mesi dall’incontro col governo, che ci aveva promesso un intervento sulla direttiva Bolkestein, ma ancora non è stato fatto nulla». Così si è espresso ieri su Ivg.it Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari, che ha aggiunto: «Per fortuna ci sono le Regioni a spingere sul governo per evitare le evidenze pubbliche delle nostre spiagge».
A spingere sul governo, però, ieri ci hanno pensato anche i deputato del Pd Luciano Agostini (nella foto), Sandro Brandolini, Gabriele Albonetti e Alessandro Bratti, che hanno presentato un’interrogazione ai ministri Milanesi e Gnudi per sollecitarli a difendere le trentamila imprese balneari da una situazione di stallo e di crisi: l’evidenza pubblica si avvicina (l’Unione europea la impone dal 2016) e il governo italiano non ha ancora fatto nulla per salvare il proprio comparto turistico costiero.
Queste le domande contenute nell’interrogazione: «Quali azioni intendono intraprendere i ministri al fine di salvaguardare quanto più possibile gli attuali soggetti concessionari? Quali sono le linee guida con cui verrà predisposto il bando di gara? Non ritengono i ministri interrogati di inserire all’interno del bando misure a tutela delle attività esistenti? Qual è l’intendimento del governo in materia di un eventuale diritto reale da concedere agli attuali concessionari per quanto riguarda le aree su cui insistono i manufatti da loro realizzati? Qual è l’intendimento del governo in materia di canoni demaniali? I ministri non ritengono necessario attivare quanto prima un tavolo tecnico per individuare il percorso giuridico-amministrativo più adeguato?».
Il tutto, ovviamente, contornato dalle premesse che i sindacati balneari ripetono ormai da anni: «Il turismo balneare nel nostro Paese rappresenta uno dei punti di forza della nostra economia, tanto da essere compreso nel nostro programma nazionale di riforma all’interno della strategia Ue 2020. La domanda turistica balneare, pur nel contingente momento di crisi economica, non ha mai subito negli ultimi anni grandi flessioni secondo i dati forniti dall’Osservatorio nazionale sul turismo italiano, che ha confermato come anche nello scorso anno le località balneari della costa italiana abbiano accolto il 56.9% dei soggiorni di svago. Il settore balneare è costituito nella quasi totalità da imprese di tipo familiare che operano nell’ambito di piccole concessioni e che negli anni hanno effettuato consistenti investimenti per offrire sempre migliori servizi al turista, in questo contribuendo ad innalzare l’immagine di tutto il comparto turistico. Con l’approvazione del decreto legislativo n. 59 del 26 marzo 2010 l’Italia ha recepito la Direttiva 2006/123/CE, che stabilisce che dal 1° gennaio 2016 le concessioni demaniali dovranno essere assegnate attraverso aste pubbliche; ma senza adeguati correttivi l’applicazione della direttiva Bolkestein rischia di penalizzare gli attuali concessionari che difficilmente potrebbero competere con eventuali gruppi economico-finanziari stranieri».
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