Attualità

Balneari, arriva la protesta. E il governo apre alla deroga parziale

La decima Commissione permanente assicura l'impegno di Gnudi e Moavero a tutelare gli attuali concessionari. Intanto i sindacati si preparano alla grande manifestazione

di Alex Giuzio

L’estate 2012 sarà ricordata come la più battagliera per i balneari, che si stanno giocando l’ultima possibilità per escludere le concessioni demaniali marittime dalle evidenze pubbliche, come previsto dalla direttiva europea Bolkestein. I sindacati di categoria stanno lavorando a una grande protesta, le cui modalità verranno decise in un’assemblea in programma giovedì 12 a Roma (leggi l’annuncio).

Intanto, però, sono emerse alcune aperture. La prima è quella dei ministri al turismo Piero Gnudi e agli affari europei Enzo Moavero Milanesi, che hanno di nuovo promesso un incontro ai sindacati balneari prima di emanare il decreto di regolamentazione delle concessioni (vedi notizia precedente). A dire la verità si tratta dell’ennesima dichiarazione a cui non seguono i fatti: il governo Monti ha promesso un tavolo lo scorso febbraio, ma ancora non lo ha aperto, perdendo la sua credibilità soprattutto davanti a Regioni, Province e Comuni che hanno deciso di costituire un fronte compatto contro le evidenze pubbliche, firmando un accordo unitario (leggilo qui).

La seconda apertura, ben più importante perché scritta su carta, arriva dalla decima Commissione permanente alle attività produttive, commercio e turismo, riunitasi lo scorso 28 giugno. Come riportato dagli atti (vedi le immagini sotto), il sottosegretario Claudio De Vincenzi, pur ammettendo l’impossibilità di una deroga totale alla Bolkestein, ha assicurato «l’impegno del governo a lavorare su ipotesi di limitate e motivate deroghe». In pratica, Gnudi e Moavero starebbero lavorando a una deroga parziale che, compatibilmente con i principi comunitari, terrà conto del lavoro di «salute pubblica, salute e sicurezza dei lavoratori, protezione ambientale, salvaguardia del patrimonio culturale» e altri motivi che gli attuali balneari da sempre portano avanti nel loro lavoro, e che gli eventuali futuri concessionari potrebbero non assicurare (dato che si tratterà, con tutta probabilità, di grandi imprese multinazionali).

La notizia va confermata, ma è motivo di speranza. I balneari, però, vogliono avere la certezza di non farsi rapire le proprie imprese. Per questo, oltre alla protesta annunciata dai sindacati, si stanno appendendo ovunque le bandiere nere che dicono "No alle aste": un’ottima iniziativa per instaurare un dialogo con l’opinione pubblica, il cui appoggio è essenziale. Il presidente della provincia di Savona Angelo Vaccarezza, che è anche delegato al demanio per l’Upi, ha addirittura appeso una di queste bandiere nella sede della sua Provincia (vedi foto in alto), invitando tutti gli enti locali a fare altrettanto. Una linea condivisa anche da Luciano Monticelli, delegato Anci al demanio marittimo, che ha chiesto a tutti i Comuni costieri di abbassare le bandiere a mezz’asta (leggi la lettera)

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